Per la prima volta in stagione Carlo Perrone fa pretattica. Troppo importante la posta in palio per dare indicazioni agli avversari: «Vincere significherebbe completare la rimonta al meglio, e poi guai a perdere gli scontri diretti perchè così si vanificherebbero tutti gli sforzi fatti finora». Il tecnico granata è una sfinge e non lascia trapelare nulla circa la possibile formazione che manderà in campo domani a Pontedera: «Per la prima volta ho problemi d’abbondanza -ha affermato il trainer- ben vengano anche perchè ho così la possibilità di scegliere la migliore formazione possibile. State parlando tanto del rientro di Ginestra, e se invece Ciro non giocasse? Se decidessi di confermare lo stesso undici che ha vinto le ultime tre gare?». Un doppio interrogativo che non convince nessuno, forse nemmeno lo stesso Perrone che ha già deciso per sommi capi lo schieramento: «Dei tre moduli possibili già ne ho escluso uno, ma di certo non vi vengo a dire quale -ha scherzato Perrone che ha poi aggiunto- devo valutare bene sia le nostre condizioni che quelle dei nostri avversari. Devo scegliere se cominciare in maniera prudente scegliendo prima di non prenderle, oppure di imporre il nostro gioco. Questo significa scegliere giocatori diversi da mandare in campo e potrei farlo anche pochi minuti prima del match». Gustavo potrebbe essere l’elemento sacrificato: «Il brasiliano deve crescere, sta facendo bene, soprattutto come seconda punta o come esterno. Se vuole puntare in alto però deve migliorare». Oppure Guazzo: «E perchè? Con lui abbiamo vinto tre partite di fila…». Non è da escludere nemmeno la possibilità che la Salernitana possa presentare contemporaneamente in campo Gustavo, Mancini, Guazzo e Ginestra: «A Lamezia così abbiamo sofferto -ha spiegato Perrone- ma la nostra squadra credo sia in grado di reggere il peso di quattro attaccanti anche perchè il Pontedera gioca diversamente rispetto ai calabresi, ovvero mantenendo il ritmo basso e ripartendo in contropiede. L’unica controindicazione di questo schieramento è che se si sbagliano movimenti o posizioni -ha proseguito Perrone- si rischia di concedere varchi invitanti per il loro contropiede». E così il dubbio rimane. In ogni caso non sarà facile avere la meglio del Pontedera. La formazione toscana, pur non giocando benissimo tra le mura amiche (ha segnato solo due gol) è al secondo posto in classifica con tre lunghezze di vantaggio sulla Salernitana: «Sono una squadra giovane, molto guardinga ma che possiede una grande circolazione di palla. Forse non giocherà in maniera intensa, ma quando ti colpisce in contropiede ti fa davvero male. Se vogliamo trovarle un difetto -ha proseguito Perrone- non ha molti ricambi in panchina, il che potrebbe rivelarsi svantaggioso a lungo termine. Con il passare delle domeniche infortuni, squalifiche e cattiva forma potrebbero causarle un calo. Per il momento però l’undici che sta giocando sta facendo benissimo ed è di loro che dovremo preoccuparci». Come affrontare allora una squadra tanto tignosa? «Di sicuro non possiamo andare lì presuntuosi -ha ammonito il tecnico della Salernitana- ma con umiltà e rispetto. Allo stesso dobbiamo giocare con la consapevolezza di poter portare a casa l’intera posta in palio. Con questa mentalità faremo tanti punti». Dunque Perrone non firmerebbe per un pareggio? «Assolutamente no. Loro hanno un ottimo collettivo ma tirano pochissimo in porta e quando ci provano lo fanno da fuori area. Abbiamo tutti i numeri per provare a portare a casa il massimo». Di sicuro Perrone non speculerà, risparmiando il diffidato Perpetuini in vista dell’altro big match contro l’Aprilia: «Riccardo giocherà, e guai a noi se andremo in campo specchiandoci. Dobbiamo giocare con la solita grinta». Qualche tempo fa Perrone disse “La felicità è nel viaggio”: «Speriamo il viaggio sia lungo», ha chiosato Carlo Perrone.
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