Pd - Pdl, patto di sfiducia - Le Cronache
Primo piano

Pd – Pdl, patto di sfiducia

Quale miglior occasione per presentare una mozione di sfiducia? Il Partito democratico tende la mano al Popolo della Libertà, ora i due partiti saranno colleghi d’opposizione in aula provinciale. «E’ tempo dei fatti», dice Giovanni Coscia, consigliere provinciale del Pd a cui fa eco su Facebook Nicola Landolfi, segretario provinciale del Partito democratico che sostiene: «Il Pdl che esce dalla sua maggioranza alla Provincia del nulla. Ma non basterebbe fare una mozione di sfiducia e mettere le firme sotto?». Insomma dalla sede di via Manzo si chiede un atto di chiarezza da parte del Popolo della Libertà. D’altronde, il semplice passaggio all’opposizione sarebbe più un atto formale che sostanziale. Meglio mandare tutti a casa, dicono dal Partito democratico con Coscia che osserva: «Registriamo che l’Ente provinciale, oltre che ad avere a capo un non eletto, da ora in poi, sarà governato da una forza politica che rappresenta il 7 per cento dei cittadini salernitani. Ora ci si aspetta che ai proclami seguano i fatti e che le buone intenzioni del gruppo Pdl non si rivelino soltanto schermaglie o pseudo tali, al fine di rafforzare le proprie posizioni di potere all’interno del centrodestra. Ci si aspetta, ad esempio, che il gruppo del Pdl presenti una mozione di sfiducia: in quel caso noi non faremmo mancare loro il nostro apporto». La risposta arriva direttamente dal coordinatore regionale del Pdl, Francesco Nitto Palma che, in merito alla questione della sfiducia, afferma: «Loro la facciano, noi valuteremo».

 

Sforamento del patto di stabilità: manca ancora la convocazione del Consiglio. Ma al di là dell’aspetto politico a Palazzo Sant’Agostino c’è un problema finanziario. In Consiglio provinciale dovrebbe approdare il mancato rispetto del patto di stabilità. Una seduta, richiesta dall’opposizione, non ancora calendarizzata, seppur il primo incontro dei capigruppo di ieri mattina. Stando ai tempi previsti, non si dovrebbe superare la settimana dopo Pasqua. «Entro venti giorni dalla richiesta – spiega Tommaso Amabile (consigliere provinciale del Pd) – il Consiglio deve essere convocato. In questa sede si dovrà discutere del mancato rispetto del patto di stabilità che comporta una serie di misure da adottare». Il mancato raggiungimento, così come evidenzia anche una nota dell’ufficio finanziario della Provincia di Salerno (datata 10 gennaio e a firma del responsabile ufficio entrate Grazia Lo Presti e del dirigente settore finanziario Marina Fronda) comporterebbe, tra l’altro, il limite delle spese correnti e il divieto di assumere personale con qualsivoglia tipologia di contratto. Ma al momento, dice Amabile: «Nulla è stato fatto. Aspettiamo così deciderà il presidente. Ormai è tutto nelle sue mani».

 

21 marzo 2013