Pd? “Girasole” avvitato su se stesso Sinistra ritrovata, la mission di LeU - Le Cronache
Attualità Provincia Primo piano Capaccio Paestum Politica Salerno

Pd? “Girasole” avvitato su se stesso Sinistra ritrovata, la mission di LeU

Pd? “Girasole” avvitato su se stesso Sinistra ritrovata, la mission di LeU

Adriano Rescigno

Il disegno di una nuova sinistra che sappia opporsi a dinamiche di partito autoreferenziali. Questo il tema centrale dell’incontro avvenuto ieri sera a “Il Girasole” di Capaccio Paestum, dove ad alternarsi ai microfoni c’erano: il governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, autore dello scritto “Rivoluzione socialista”; l’onorevole Federico Conte; il già senatore Andrea De Simone – uno dei primi esponenti di Liberi e uguali; il professore Carmine Pinto ed il direttore del quotidiano “la Città”, Antonio Manzo; incontro moderato da Mauro Gnazzo. “Una sinistra nuova, non depressa – si augura Carmine Pinto – che dia una prospettiva e non guardi al passato”. Dose rincarata dall’onorevole Conte che ha puntato l’obiettivo sui problemi di una società che si sono riverberati alle elezioni, in quanto “durante gli ultimi governi di sinistra sono aumentati i poveri, è normale che la gente non ci vota. Non c’è stata attenzione a quelle che sono le reali esigenze della società, alla riduzione delle disuguaglianze, culturali ed intellettuali. Questa sinistra ha perso la questione sociale”. Partendo da quanto viene descritto nel libro di Rossi, invece il senatore De Simone: “Penso che la sinistra stia fuori dagli attuali partiti. Bisogna saper intercettare il patrimonio di idee e valori che ha rappresentato la sinistra in Italia e che è ancora viva”. A concludere il governatore toscano e baluardo di Liberi e Uguali, che sferra l’attacco al Pd partendo dalla situazione politica italiana attuale in cui complice la modalità sfascista e di autoflagellazione della sinistra, il populismo sguazza nel malcontento: “In Italia è in corso un tiro al piccione dove il piccione è l’immigrato, non si può andare avanti così. L’Italia è la più in crisi delle democrazie europee, e non solo per la crisi dei partiti, alla quale noi abbiamo aggiunto del nostro, delegittimando il ruolo della politica”. Ma non solo, toccati anche i grandi temi di disquisizione parlamentare: “La crisi della giustizia che non può costruire teoremi ma perseguire reati specifici ed in un mondo così complesso mi sono chiesto se anche le politica non potesse avere un ruolo di indirizzo verso la magistratura e mi vengono in mente i problemi legati alle mafie. Sono riflessioni che dobbiamo fare, animati da uno spirito costruttivo e ricostruttivo. Liberi e Uguali ha bisogno di milioni di persone per creare una grande piattaforma di una sinistra popolare. Guai a organizzare LeU come una struttura organizzata per legittimare se stessa a discapito di quanto è il nostro progetto, che assolutamente non mira al 2 per cento. Abbiamo bisogno di una strategia di alleanze sociali per offrire sviluppo, difendere e garantire nei diritti l’immigrato che raccoglie pomodori, di uno Stato che funziona. Attenzione ad intendere una sinistra che si ferma alla denuncia. Credo che ci sia un errore di fabbrica del Pd – termina Rossi – al Lingotto, sposa il mercato, ha buttato tutto all’aria, peggio di Tony Blair. Se si ascoltano i dirigenti del Pd non hanno proprio nell’orecchio l’idea di una critica al capitalismo. Il mercato da solo non è il regno migliore possibile. Bisogna rimettere in campo un pensiero socialista e cristiano, come diceva Machiavelli: ci si rinnova ritornando alle origini”.