Pazienti lasciati su barelle e carrozzelle - Le Cronache
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Pazienti lasciati su barelle e carrozzelle

Pazienti lasciati su barelle e carrozzelle

Pronto soccorso salernitani al collasso. L’allarme arriva direttamente da utenti, medici e personale sanitario delle strutture afferenti al San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona ed è stato raccolto dai consiglieri comunali d’opposizione di Salerno, Antonio Cammarota (La nostra libertà), Roberto Celano (Forza Italia), Ciro Russomando (Attiva Salerno) e Giuseppe Zitarosa (Lega). «I pazienti – spiega Celano – sono costretti a restare per ore, se non addirittura per giorni, sulle barelle o perfino sulle sedie a rotelle, in attesa di essere assistiti o di essere spostati nei rispettivi reparti. Inoltre, chi si trova in pronto soccorso non ha diritto neanche a dei veri e propri pasti e deve “accontentarsi” di un panino con il prosciutto cotto tanto a pranzo quanto a cena. Se pensiamo alle persone anziane, non è proprio il massimo. Non parliamo, poi, della shock room sempre piena di malati quando, invece, dovrebbe essere destinata solamente ai pazienti in codice rosso». Difficoltà che riguardano non solo l’utenza ma anche gli stessi operatori ospedalieri, siano essi medici o infermieri, perché – spiega ancora Celano – «gli spazi sono ristretti e le persone sono tante rispetto all’effettiva capienza delle sale. Di conseguenza, il personale sanitario è quasi costretto allo slalom tra i degenti. A Mercato San Severino, ad esempio, un solo medico per turno è costretto a prendersi cura dell’intero pronto soccorso». Per il consigliere forzista «stiamo assistendo a un disastro del quale ha colpa solo il presidente della Regione e commissario alla sanità, Vincenzo De Luca». Una situazione figlia della «riduzione dei posti letto e dalla temporanea assenza di un’organizzazione valida sul territorio», sostiene ancora Celano – «Solo il 15 % degli utenti viene ricoverato, per l’85% casi sono richieste che avrebbero potuto avere soluzione in strutture territoriali che però oggi sono inesistenti, così come inesistente è l’assistenza post-dimissioni che obbliga a continui ricoveri». Per Ciro Russomando, medico di professione, «il numero dei medici di pronto soccorso è scarso e ciò è pericoloso tanto per i pazienti quanto per gli operatori stessi. Qui ci sono delle responsabilità evidenti da parte degli organi politico-decisionali che, invece, dovrebbero adoperarsi per restituire serenità a utenti e personale medico-sanitario». Problemi, quelli relativi soprattutto al Ruggi di Salerno, che riguardano anche gli spazi esterni, come ha ricordato il consigliere Zitarosa facendo riferimento alla questione del parcheggio: «Non si capisce di chi è: dell’ospedale, del Comune, della cooperativa. Perfino Cantone (ex manager dell’azienda ospedaliera, ndr) non è riuscito a risolvere la questione. Le situazioni di disagio al Ruggi – prosegue – di certo non dipendono dagli operatori, che sono degli angeli. L’ospedale è sporco e chi gestisce deve andare a casa». Insiste sull’istituzione di una Consulta della Sanità, il consigliere Antonio Cammarota: «Da tempo stiamo lavorando a questa proposta e la stessa sarà oggetto della riforma sugli istituti di partecipazione diretta a cui stiamo lavorando insieme ai colleghi. Dobbiamo assolutamente istituirla, anche alla luce delle sollecitazioni che ci giungono da medici, personale sanitario e utenza, che ci segnalano tutte i disagi della sanità locale. Queste denunce devono essere un punto di partenza e di proposta». Infine, i consiglieri d’opposizione hanno chiesto l’intervento da parte del sindaco, dei consiglieri regionali e dei parlamentari salernitani affinché si rechino presso i pronto soccorso salernitani e appurino con mano tutte le problematiche esistenti.