Patrizia Santoro (popolari e Moderati): Donne e sanità le mie battaglie - Le Cronache
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Patrizia Santoro (popolari e Moderati): Donne e sanità le mie battaglie

Patrizia Santoro (popolari e Moderati): Donne e sanità le mie battaglie

di Erika Noschese

 

Rimettere al centro il ruolo della donna, organizzare la sanità, migliorare i servizi al cittadino, a partire proprio dall’Aou Ruggi d’Aragona: è questo uno degli obiettivi di Patrizia Santoro, l’ostetrica del Ruggi candidata al consiglio comunale di Salerno con Federazione dei Popolari e Moderati, la lista civica guidata a livello locale da Aniello Salzano, recentemente nominato commissario dopo l’addio all’Udc. “Ho scelto di candidarmi a sostegno del sindaco uscente Vincenzo Napoli perché credo che la politica possa essere strumento a disposizione dei cittadini, possa far sì che la donna svolga un ruolo fondamentale perché, indubbiamente, ha una marcia in più”, ha dichiarato la Santoro che vorrebbe mettere a disposizione dei salernitani tutta la sua esperienza nel campo della sanità. “La pandemia ha dimostrato che è dalla sanità che bisogna ripartire, bisogna rimettere al centro dell’agenda politica i bisogni dei cittadini, le loro esigenze e le loro difficoltà per dare risposte immediate e concrete”. Una scelta non facile per la Santoro la cui candidatura è stata richiesta a gran voce anche da alcune delle donne che ha assistito. Proprio in questi mesi, l’ostetrica sta portando avanti due battaglie, l’ingresso dei papà o di un accompagnatore in sala parto e la possibilità, per le neo mamme, di allattare e visitare i loro bambini, ricoverati presso la terapia intensiva neonatale: “Per quanto riguarda la Tin posso dire che la situazione si è sbloccata, ora le mamme possono accedere presso il reparto e allattare i loro bambini mentre per quanto riguarda l’accompagnatore in sala parto la situazione è complessa – ha spiegato la candidata consigliera – Nonostante il tampone, ai papà non è consentito accedere alla struttura. La situazione si è sbloccata ma solo sulla carta perchè le disposizioni del direttore generale non vengono applicate, semplicemente perchè ancora oggi mancano i percorsi separati per tutelare operatori medici, pazienti e visitatori”.