Pasquino: «La Facoltà di Medicina non si tocca» - Le Cronache
Cronaca

Pasquino: «La Facoltà di Medicina non si tocca»

«La Facoltà di Medicina non la toccherà nessuno!». Lo ha ribadito con decisione il Rettore Raimondo Pasquino, durante la serata rotariana, tenutasi martedì sera al Grand Hotel Salerno, organizzata in interclub dai presidenti dei Club Rotary Salerno Duomo e Salerno Picentia: Francesco Dente e Rosario Landi, che prevedeva la relazione del Magnifico Rettore sul tema: “Dalla Scuola Medica Salernitana al Primo Laureato in Medicina della Nuova Scuola Medica Salernitana”.
Il Rettore Pasquino, attraverso la proiezione di un video, ha raccontato la nascita, il 6 giugno del 1909, dell’Ospedale  Ruggi D’Aragona, in Via Vernieri e l’apertura ufficiale del Complesso Ospedaliero di Via San Leonardo, alla fine degli anni ’80, che oggi si è trasformato in Azienda Ospedaliera Universitaria; ha illustrato, inoltre, il nuovo progetto che, con interventi graduali, rinnoverà totalmente il Polo Ospedaliero, che sarà più efficiente dal punto di vista strutturale e tecnologico  e diventerà Campus  Medico Salernitano.
Il rettore, ha poi ricordato la nascita della Facoltà di Medicina: «Con l’accordo di programma del 2005: il collegamento ideale con la Scuola Medica Salernitana» e gli sforzi fatti nonostante i tagli: «In questi anni ci ha spinto a lavorare la volontà di fare una Facoltà che potesse non temere il confronto con le altre Facoltà di Medicina. I nostri docenti e l’Ateneo, stanno facendo uno sforzo notevole per far crescere una  Facoltà  nuova, con un profilo formativo  diverso da quello  che storicamente è presente nelle altre Facoltà di Medicina italiane. In sei anni siamo riusciti a chiamare docenti dal resto del mondo e dalle altre Facoltà di Medicina d’Italia, senza strombazzare slogan e senza avere potentati alle spalle, nel solo interesse degli studi, dei nostri studenti e del territorio».
Il Rettore Pasquino ha assicurato che ci saranno gli esami di Stato e le scuole di specializzazione: «Il decreto per l’esame di Stato era già acquisito, per le scuole di specializzazione, il Ministro Profumo ci ha detto che appena si riapre la banca dati parteciperemo con i diritti che ci competono».
Per quanto riguarda il decreto firmato da Caldoro: «Siamo fiduciosi che la sua proposta di mandare la risposta al Ministero, che la aspettava dal 7 marzo di quest’anno, possa essere analizzata velocemente dai funzionari del Ministro Balduzzi per far partire il nuovo protocollo che la legge prescrive per far diventare Universitaria, l’Azienda Ospedaliera».
Sul come cambiare il meccanismo dei test d’ingresso a Medicina, Pasquino ha proposto una soluzione: «Una verifica preventiva che dovrebbe cominciare dalle scuole medie superiori, inserendola nel percorso formativo degli studenti e non arrivare al momento dell’iscrizione all’Università per farla».  Il Presidente del Rotary Club Salerno Duomo, Francesco Dente, ha sottolineato che il Rotary non fa politica e che  solo una  pura casualità, ha voluto che  l’incontro con il Rettore, fissato già da tempo, coincidesse con le ultime vicende che hanno interessato la Facoltà di Medicina: «L’incontro nasce come momento culturale, per portare a conoscenza degli amici rotariani di come si possa con caparbietà e grande volontà sognare, volare alto e concretizzare quello in cui fortemente si crede».  
Il presidente del Rotary Club Salerno Picentia, l’ingegner Rosario Landi, ha  sottolineato la collaborazione tra i Club del Rotary: «Si è creata un’armonia con gli altri club del territorio con i quali lavoriamo in perfetta sinergia». Presenti alla serata tre dei primi sedici dottori laureatisi il 16 luglio del  2012: Valeria Palatucci, Flavio Gallo e Flavio Giordano, che in attesa di specializzarsi rispettivamente in: Chirurgia Generale, Oculistica e Neurologia, si stanno preparando per l’Esame di Stato. Emozionati hanno raccontato cosa si prova ad essere i primi medici della Nuova Scuola Medica Salernitana e dato dei consigli per superare i test d’ingresso alla Facoltà di Medicina: «Importante è studiare con impegno, ma ci vuole anche un po’ di fortuna».