“Pascalò” di Vietri: “Dopo gli spari io e mia moglie ci siamo nascosti nel locale” - Le Cronache
Cronaca

“Pascalò” di Vietri: “Dopo gli spari io e mia moglie ci siamo nascosti nel locale”

“Pascalò” di Vietri: “Dopo gli spari io e mia moglie ci siamo nascosti nel locale”

di Marta Naddei

Il giorno prima, Pasquale Vitale e sua moglie stavano tranquillamente passeggiando in piazza della Repubblica. Erano a Parigi da cinque giorni per un viaggio di piacere e venerdì sera erano a cena in un ristorante, nella zona del centro Pompidou. Il ristoratore di Marina di Vietri sul Mare, molto conosciuto come Pascalò, e la consorte non si erano resi conto di quanto stava accadendo a pochi chilometri di distanza: «Abbiamo sentito le sirene a tutta forza ma non immaginavamo quanto stesse succedendo – ha raccontato Vitale – Poi c’è stata la telefonata di mia mamma che mi ha chiesto se sapessi cosa stesse accadendo. Solo in quel momento abbiamo cominciato a renderci conto».
Pochi minuti dopo, il fuggi fuggi generale anche in quella zona di Parigi: «Anche il luogo dove eravamo noi era sotto attacco; abbiamo iniziato a sentire degli spari – ha raccontato ancora Pasquale Vitale – provenienti dal quartiere accanto, ad una distanza di circa 100-200 metri. Ci siamo nascosti tutti dentro il locale, con la paura addosso dal momento che il Bataclan distava solo un paio di chilometri. Abbiamo preso le poche cose rimaste e siamo riusciti a tornare presso il nostro alloggio verso l’una».
Momenti di gran confusione, di terrore: persone che fuggivano, altre che si nascondevano, altre ancora che, d’istinto, all’udire degli spari si sono gettate in terra. Momenti in cui neanche la polizia, in un primo momento, sembrava aver chiaro cosa stesse succedendo, se i terroristi fossero arrivati anche in quella zona.
Vitale e consorte avrebbero dovuto fare ritorno in Italia ieri mattina ma non hanno potuto: «Avevamo l’aereo alle 7.50 ma l’abbiamo perso a causa dei controlli». Controlli che su tutto il territorio della capitale francese sono stati notevolmente intensificati con numerose linee della metro chiuse per diverse ore ed il blocco di alcuni voli di linea.
Torneranno in Italia oggi, dopo aver trovato ospitalità presso l’albergo vicino all’aeroporto. Ma la Parigi che Pasquale Vitale ha visto ieri mattina non era più la stessa: il terrore poteva essere quasi toccato con mano, la città vestiva un abito spettrale.
«Penso che tutti i francesi abbiano fatto i conti con la drammatica realtà solo il giorno dopo; così come i tanti italiani che si trovano qui».
Insomma, un viaggio che i coniugi Vitale non dimenticheranno perché macchiato dalla follia dell’integralismo religioso.