Parto attivo in posizione accovacciata al “ Ruggi” - Le Cronache
Attualità

Parto attivo in posizione accovacciata al “ Ruggi”

Parto attivo in posizione accovacciata al “ Ruggi”

E’ nato uno splendido bimbo al “ Ruggi” ,del peso di 3.390grammi

Per la mamma ,V.A. di anni 40,salernitana, è stata adottata una nuova tecnica per Salerno e Provincia che consiste nel fare travagliare la  donna in posizione libera .

Il travaglio è durato poche ore  ed alle 11,10 e’ nato questo bellissimo bimbo senza alcun problema pur presentando un giro di cordone al collo e la procidenza di un arto.

Il parto è stato seguito dal dottore Raffaele Petta ,Direttore del Reparto di “Gravidanza a rischio” del “Ruggi”, assistito dalla Ostetrica Giovanna La Rocca acquisita durante l’esperienza professionale  appresa in importantissimi ospedali settentrionali ,coadiuvata dalla collega Marilena Labano .

Il bimbo è stato assistito alla nascita dalla neonatologa Marilena Delgiorno.

“ Fino a qualche anno fa stare sdraiate sul lettino era l’unico modo per partorire; “afferma il dottore Raffaele Petta “ oggi le cose stanno decisamente migliorando. La donna è infatti libera di partecipare al proprio travaglio cambiando posizione quando crede;per questo si può parlare di parto attivo ; durante il parto attivo la futura mamma ha la facoltà di muoversi, camminare; ciò la renderà più partecipe del proprio travaglio e soprattutto sarà in grado di controllare meglio il dolore se seguirà quello che le dice il proprio corpo.

Il parto in accovacciamento è una delle posizioni più naturali per la donna e sfrutta la forza di gravità.

L’adozione di questa nuova tecnica di assistenza al travaglio ed al parto rientra in un percorso di umanizzazione del parto già avviato a suo tempo con il parto in piedi.

D’altronde il “Ruggi” è sensibile a questa tema: e’ presente una Struttura Dipartimentale diretta dal dottore Roberto Iovieno dedicata proprio alla umanizzazione del parto;ha avviato con l’Università un progetto di umanizzazione nel percorso del parto e  del neonato prematuro denominato “ 600 grammi di umanità” coordinato dalla dottoressa Antonella Maisto