Parla Claudia, la zia del piccolo di 14 mesi caduto dal balcone in via Porta Rateprandi - Le Cronache
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Parla Claudia, la zia del piccolo di 14 mesi caduto dal balcone in via Porta Rateprandi

Parla Claudia, la zia del piccolo di 14 mesi caduto dal balcone in via Porta Rateprandi

Sta bene il piccolo Kristian, il bimbo di 14 mesi di origini bielorusse, scivolato lo scorso giovedì sera dal primo piano dell’abitazione del papà, nel cuore del centro storico cittadino. Il piccolo, un bimbo sempre molto vivace, era in casa con la mamma 26enne Olga che da poco era uscita dalla doccia e si stava preparando per uscire. Kristian stava giocando e improvvisamente si è allontanato dallo sguardo della mamma recandosi verso quel balconcino dal quale è scivolato inaspettatamente. “Eravamo sicuri che il bimbo non potesse cadere, avevamo controllato e la sua testolina non ci passava” – a dirlo è la zia, Claudia, avvocato 36enne, che da oltre 8 anni vive in Italia- “Ancora adesso non riusciamo a capire come sia stato possibile. In questi giorni ne sono state dette tante e scritte tante, perfino che il bambino veniva maltrattato, ma invece non è vero. Kristian è amatissimo e quello che è successo è stato solo un terribile incidente. Hanno scritto pure che il piccolo era stato trasferito all’ospedale di Napoli, invece non è stato mai mosso da Salerno”. Nella caduta il bimbo non ha riportato grossi danni, solo un vistoso ematoma sul lato sinistro della faccia. Come detto al momento dell’incidete la mamma era in camera di letto a vestirsi. “Sono state le grida dei passanti che hanno fatto affacciare alla finestra Olga – continua Claudia – Quando mia sorella ha visto il piccolo a terra è corsa subito giù. Le persone le dicevano di non toccarlo, di lasciarlo lì perché poteva avere qualcosa di rotto. Ma visto che il bimbo non piangeva, Olga si è spaventata e l’ha preso in braccio, iniziando a scuoterlo. Dopo pochi attimi, che le sono sembrati un’eternità Kristian ha iniziato a piangere. E mentre dei vicini chiamavano subito i soccorsi, lei ha telefonato a me e al marito Yssine. Per mia fortuna io abito vicinissimo e quindi sono corsa immediatamente a casa loro. Quando sono arrivata lì era già giunta sul posto una pattuglia della polizia. Kristian era stato poggiato per terra sul pavimento di casa e continuava a piangere. A questo punto sono arrivati i soccorsi che hanno prima visitato il piccolo sul posto per accertarsi che non aveva nulla di rotto e poi insieme con il papà lo hanno portato in ospedale. Io e Olga siamo rimaste insieme ai poliziotti che hanno voluto controllare tutti i documenti e verificare l’accaduto. Dopo mezz’ora circa ci hanno accompagnate all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Kristian era già stato portato in reparto, aveva le flebo attaccate e aveva già fatto una serie di esami e di radiografie. Fortunatamente – continua la zia – si era un po’ calmato. Piangeva ogni tanto, ma più che altro per il fastidio delle flebo. Poi si è addormentato. I medici sono stati tutti molto disponibili, ci hanno tranquillizzato. Ci hanno detto subito che Kristian non aveva nulla di rotto, che aveva subito solo un forte trauma in faccia e nulla più. Hanno sottoposto il piccolo anche ad una tac che ha confermato la prima diagnosi. Il giorno dopo, sempre per stare più tranquilli hanno risottoposto Kristian a tutti gli esami e hanno visto che stava bene. Ora è ancora ricoverato in ospedale, dovrebbe uscire domani (oggi, per chi legge). Quando uscirà dall’ospedale Kristian tornerà a casa del papà dove resterà ancora per un paio di mesi, prima di tornare in Bielorussia dove vive con mia sorella e nostra madre”. Monica De Santis