Palazzo Edilizia, si riparte col nuovo magistrato e l'incubo prescrizione - Le Cronache
Cronaca

Palazzo Edilizia, si riparte col nuovo magistrato e l’incubo prescrizione

Palazzo Edilizia, si riparte col nuovo magistrato e l’incubo prescrizione
La svolta dopo mesi di stallo. Il processo per il crollo di Palazzo Edilizia era arrivato ad un punto fermo per problematiche legate al giudice. Quest’oggi il procedimento potrebbe finalmente sbloccarsi con la nomina del nuovo magistrato che sostituirà il giudice Aschettino del Tribunale di Napoli. Un passaggio fondamentale per tenere in vita un processo che sembrava essere giunto ad un “punto morto”. Con la nomina del nuovo giudice si dovrebbe scongiurare il pericolo prescrizione, temuto, ovviamente, dai condomini (tutti regolarmente costituiti a giudizio). Il nuovo giudice fisserà un calendario di udienza ed il processo dovrebbe subire l’auspicata accelerata. Il dibattimento entrerà nel vivo con la deposizione dei consulenti che chiariranno i motivi che hanno determinato il crollo di Palazzo Edilizia. Si sono costituiti parte civile anche l’Ordine degli Architetti e la Banca Fideuram.  Sono  a processo Natale Fortino, progettista e direttore dei lavori dell’ex bar Varese, difeso dagli avvocati Maurizio Mastrogiovanni e Claudio Botti; Pietro Papa, amministratore della societá appaltatrice dei lavori “Papa Costruzioni”, difeso dagli avvocati Mario e Luigi Tuccillo; Salvatore Villano, titolare della ditta subappaltatrice dei lavori di smantellamento e trasporto, difeso dall’avvocato Mario Zarrelli; Pasquale De Luca, coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione dei lavori, difeso dall’avvocato Francesco Rizzo. Oltre all’amministratore del palazzo, Pierpaolo Santamaria, imputato per non aver adottato tutti i provvedimenti d’urgenza necessari a scongiurare il pericolo pur a conoscenza del fenomeno di dissesto in atto.
A chiedere i danni saranno i proprietari degli appartamenti e il Comune di Salerno difesi dagli avvocati Antonio Calabrese, Paolo Carbone, Agostino De Caro e Michele Tedesco. Sotto accusa, da parte della pubblica accusa, gli interventi della ditta responsabile dei lavori che, secondo le perizie, non aveva predisposto le strutture di sostegno e di consolidamento della compagine muraria né tantomeno operazioni di puntellatura necessarie alla stabilitá dell’edificio, la cui ala interessata ai lavori si accartocciò su stessa in piena notte non provocando una strage solo per miracolo. L’inchiesta, avviata dalla Procura di Salerno, ebbe il suo culmine nel novembre 2009 quando il Gup del Tribunale di Salerno, Elisabetta Boccassini accolse il rinvio a giudizio per i cinque imputati formulato dai pm Guglielmotti e Sassano. Nel corso della prima udienza di dibattimento i giudici accolsero però l’eccezione di incompatibilitá sollevata dalla difesa. Il caso quindi passò alla Procura di Napoli. Il crollo di Palazzo Edilizia si verificò nella notte tra il 15 e il 16 giugno 2007, implose su stessa, per fortuna, senza creare ulteriori danni. Ci sono voluti 18 mesi di lavori per ristrutturare l’ala crollata e per permettere ai condomini di rientrare nei propri appartamenti. Frattanto, l’inchiesta giudiziaria ha seguito il suo corso. Dal rinvio a giudizio ad oggi un lungo percorso fatto di perizie contrastanti depositate negli uffici salernitani e poi trasferite tutte alla Procura di Napoli.