Pagani. Le ha sfondato il cranio con 20 colpi, ma non ricorda nulla dell’omicidio - Le Cronache
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Pagani. Le ha sfondato il cranio con 20 colpi, ma non ricorda nulla dell’omicidio

Pagani. Le ha sfondato il cranio con 20 colpi, ma non ricorda nulla dell’omicidio

PAGANI. Non ricorda nulla di quel momento, ma solo di essere uscito di casa dopo aver acceso la televisione alla madre. Questo quanto dichiara al giudice che lo interroga il 52enne Aniello Giordano che, lunedì mattina, ha ucciso l’85enne madre Anna De Martino. E, invece, come risulta dall’autopsia le avrebbe sferrato 15-20 colpi con un piede della rete metallica sulla testa della povera donna, fracassandole il cranio.

Ieri mattina, si è tenuta l’udienza di convalida dell’arresto di Giordano. Al Gip Paolo Valiante che lo interrogava, alla presenza del pm Roberto Lenza e dell’avvocato Bonaventura Carrara, Giordano ha raccontato cose un po’ sconclusionate non ricordando nulla dell’omicidio in sé ne di aver avvertito la sorella di quanto aveva fatto né di averlo detto ad altri. Il 52enne  presunto matricida ricorda solo di aver acceso la tv alla madre e di esser uscito per la solita passeggiata. Sofferente di schizofrenia e in cura al centro di igiene mentale di Pagani, Giordano è rimasto in carcere a Salerno anche perché, se ce ne fosse bisogno, la struttura ha a disposizione un

PAGANI. Non ricorda nulla di quel momento, ma solo di essere uscito di casa dopo aver acceso la televisione alla madre. Questo quanto dichiara al giudice che lo interroga il 52enne Aniello Giordano che, lunedì mattina, ha ucciso l’85enne madre Anna De Martino. E, invece, come risulta dall’autopsia le avrebbe sferrato 15-20 colpi con un piede della rete metallica sulla testa della povera donna, fracassandole il cranio.

Ieri mattina, si è tenuta l’udienza di convalida dell’arresto di Giordano. Al Gip Paolo Valiante che lo interrogava, alla presenza del pm Roberto Lenza e dell’avvocato Bonaventura Carrara, Giordano ha raccontato cose un po’ sconclusionate non ricordando nulla dell’omicidio in sé ne di aver avvertito la sorella di quanto aveva fatto né di averlo detto ad altri. Il 52enne  presunto matricida ricorda solo di aver acceso la tv alla madre e di esser uscito per la solita passeggiata. Sofferente di schizofrenia e in cura al centro di igiene mentale di Pagani, Giordano è rimasto in carcere a Salerno anche perché, se ce ne fosse bisogno, la struttura ha a disposizione un servizio di igiene mentale.

L’uomo è indagato per omicidio aggravato dal rapporto di parentela, dalla crudeltà nell’azione e per aver colpito una persona anziana che aveva difficoltà a difendersi.

Il Gip ha ritenuto le accuse giuste, al momento, e si è soffermato in particolare sulla malvagità dell’azione.

Malvagità che è emersa con l’autopsia. II cranio di Anna De Martino è stato colpito con 15 -20 colpi, mentre era seduta su una sedia di plastica. Probabilmente non ha avuto nemmeno la forza di difendersi e non si esclude che non si sia accorta nemmeno dell’aggressione. E’ morta mentre veniva colpita nella abitazione di via Striano a Pagani e dal figlio convivente che avrebbe continuato anche a mamma morta. Una malvagità compatibile, eventualmente, con un raptus.

Nulla si sa del movente ma probabilmente si tratterebbe di un rimprovero o più rimproveri impartiti dalla madre al figlio.

Gianfranco Pecoraro

servizio di igiene mentale.

L’uomo è indagato per omicidio aggravato dal rapporto di parentela, dalla crudeltà nell’azione e per aver colpito una persona anziana che aveva difficoltà a difendersi.

Il Gip ha ritenuto le accuse giuste, al momento, e si è soffermato in particolare sulla malvagità dell’azione.

Malvagità che è emersa con l’autopsia. II cranio di Anna De Martino è stato colpito con 15 -20 colpi, mentre era seduta su una sedia di plastica. Probabilmente non ha avuto nemmeno la forza di difendersi e non si esclude che non si sia accorta nemmeno dell’aggressione. E’ morta mentre veniva colpita nella abitazione di via Striano a Pagani e dal figlio convivente che avrebbe continuato anche a mamma morta. Una malvagità compatibile, eventualmente, con un raptus.

Nulla si sa del movente ma probabilmente si tratterebbe di un rimprovero o più rimproveri impartiti dalla madre al figlio.

Gianfranco Pecoraro