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Orfini e De Luca jr chiudono la festa Ma nel partito manca proprio l’Unità

Adriano Rescigno
SCAFATI – La rinascita del Partito democratico passa anche da Scafati dove ieri sera si è conclusa la Festa de l’Unità, kermesse democratica incominciata lo scorso giovedì e terminata con l’intervento di Matteo Orfini, presidente nazionale del partito. Al suo fianco Piero De Luca che conclude i lavori iniziati dal padre Governatore nel corso della settimana. Non si può prescindere dall’ennesima analisi del voto dello scorso 4 marzo e da duri affondi contro il governo su scuole e lavoro nonché sul Mezzogiorno d’Italia proprio da De Luca junior: “Intendono il Mezzogiorno solo come serbatoio di voti, ma non è così. Le nostre zone vanno aiutate, incentivate allo sviluppo economico e turistico. A Salerno, Napoli, Bari, Scafati, le imprese hanno ripreso ad assumere grazie a noi allo scorso governo. Abbiamo agito nell’interesse esclusivo del Paese, ma qualcosa non è andato, adesso quanto realizzato da noi grazie al Jobs Act riducendo il costo del lavoro per gli under 35 non è stato riconfermato e noi ci siamo opposti ed opporremo con forza. Ci sono aree del nostro Paese che hanno bisogno di riqualificazione e rilancio ma il governo ha preferito realizzare un’operazione di finanza creativa spostando tutto su Comuni con bilanci in ordine o addirittura in avanzo. Dobbiamo mostrare una opposizione decisa e forte ma questo non basta. Dobbiamo rifondare il nostro partito, modernizzarci e modernizzare le nostre proposte partendo dal comunicarle”. Poi il microfono passa al presidente nazionale del partito Orfini che nella serata di sabato ha fatto cadere sul banco una vera e propria bomba “stracciare lo statuto del partito e ridondarlo” suscitando non poche reazioni in merito, uno su tutti, Nicola Zingaretti, presidente della regione Lazio che: “Tutto per farmi perdere”. Non manca dunque la replica di Matteo Orfini: “Non c’è bisogno di qualcuno per far perdere il congresso a Nicola. Ci pensa da se, al di la della mia proposta”. Il discorso di Orfini abbraccia tutto, dalle disastrose ripercussioni del crollo del ponte Morandi alle politiche di accoglienza e sulla sicurezza: “Non è corretto collegare il tema della sicurezza al tema dei migranti. Questo lasciamolo dire a Salvini. Sicurezza vuol dire soprattutto dare sicurezza non ai ricchi che possono permettersela da se, ma a tutte quelle persone che non hanno la villa ma prendono la metropolitana, alla gente comune” . Sugli immigrati interviene anche Piero De Luca: “Dove possiamo intervenire, bene, dove no, è giusto chiedere aiuto all’Europa. Europa da difendere dal populismo e dal sovranismo a partire dalle prossime europee, altrimenti rischia di scomparire definitivamente”. Nell’ottica di una revisione del partito: “Allo stato attuale – chiosa Orfini – chiudere determinate sezioni non sarebbe un male”.