Onorevoli, prima chiamata a Roma. Ma il Pdl vola a Milano dal Cavaliere - Le Cronache
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Onorevoli, prima chiamata a Roma. Ma il Pdl vola a Milano dal Cavaliere

Michele Ragosta è stato il primo a varcare la soglia di Montecitorio. Dopo aver lottato per anni, l’ex consigliere regionale di Sel è riuscito ad approdare a Roma alla Camera dei Deputati. Di corsa ad accreditarsi per poi prendere parte al vertice romano di Sinistra e Libertà. Ma tra le matricole ieri hanno fatto il loro ingresso in Parlamento anche Angelica Saggese e Sabrina Capozzolo del Partito democratico.

Nello Fiore torna in Provincia. Così anche Simone Valiante – sempre del Pd – che ha annunciato che lascerà il posto in Consiglio provinciale a favore di Nello Fiore, primo dei non eletti che già subentrò ad Angelo Villani, durante il periodo in cui l’ex presidente della Provincia era alle prese con i guai giudiziari legati al crac Alvi. Il veterano Tino Iannuzzi, sempre in casa Pd, invece, a Roma ha incontrato Bersani al Teatro Caprarica ma a Montecitorio non ci ha rimesso ancora piede. Il riconfermato deputato (che alle parlamentarie ha scalzato Alfonso Andria, ora fuori dal Parlamento) ha fatto il punto della situazione con i vertici nazionali del partito. D’altronde, più che al primo giorno della nuova legislatura, ai più vecchi interessa quanto durerà la stessa, considerato il complicato momento politico.

Grillini in giacca e cravatta. Naturalmente anche i grillini salernitani hanno fatto il loro ingresso, tutti e fortunatamente in giacca e cravatta. Tra questi AngeloTofano che insieme a Ragosta ha battuto tutti nelle procedure di accreditamento. 

La Longo ancora non decide. Impegnato a Milano, invece, il Pdl. Tutti a protestare contro la magistratura meneghina, contestando l’attacco a Berlusconi, ancora ricoverato all’ospedale San Raffaele. Tra i presenti anche Eva Longo, consigliere regionale del Popolo della Libertà e neo eletta senatrice. Al momento, l’ex sindaco di Pellezzano ancora deve sciogliere la riserva: restare in Consiglio regionale o volare a Palazzo Madama. Non è escluso che la Longo possa scegliere Napoli e lasciare Roma, semmai con un assessorato regionale come ricompensa. La sua rinuncia, infatti, non solo riporterebbe a Palazzo Madama il senatore uscente Franco Cardiello ma bloccherebbe, soprattutto, l’ingresso in aula regionale di Fernando Zara, esponente di Fratelli d’Italia. La resa dei conti in atto, soprattutto in provincia di Salerno, tra Pdl e Fdi potrebbe far accadere anche questo. Inoltre la previsione di una breve legislatura potrebbe davvero convincere la Longo a restare in Consiglio regionale.
A Milano, ieri mattina, sono arrivati anche i senatori Giuseppe Esposito e Vincenzo Fasano, giunti in treno da Salerno. Fra i più accesi difensori dell’ex premier c’è naturalmente anche l’onorevole salernitano Mara Carfagna, che a Milano non c’era perché impegnata nella registrazione di Porta a Porta, ma che ha voluto sottolineare: «Il solito piccolo gruppo di magistrati fuori controllo, che invece di perseguire i reati insegue obiettivi politici, ci sta riprovando». «Evidentemente – ha poi aggiunto – qualcuno non si arrende al risultato elettorale che ha resistito alle continue intrusioni indebite, alla diffamazione, allo stillicidio delle intercettazioni e dei teoremi rivelati alla stampa, ed ora punta direttamente a sovvertire quel risultato, quasi a scrivere il calendario delle Consultazioni tra i partiti e con il Capo dello Stato». «Per questa ragione, e non per criticare i magistrati che ogni giorno fanno il loro dovere, il Pdl oggi ha voluto rappresentare il punto di vista dei suoi milioni di elettori a Milano. A loro, se non ai rappresentanti eletti in Parlamento – ha concluso Carfagna – tutti devono rispetto».

 

12 marzo 2013