«Non ho paura delle intimidazioni» Solidarietà a Forte dopo la diffida - Le Cronache
Cronaca Attualità

«Non ho paura delle intimidazioni» Solidarietà a Forte dopo la diffida

«Non ho paura delle intimidazioni» Solidarietà a Forte dopo la diffida

Erika Noschese

«Violazione deontologica da parte dell’avvocato Sica». E’ questa in sintesi l’accusa lanciata da Lorenzo Forte al legale della famiglia Pisano. Nella mattinata di ieri, il presidente del comitato Salute e Vita, presieduto proprio da Lorenzo Forte, ha tenuta una conferenza stampa per chiarire ancora una volta la vicenda in merito alla posizione del comitato e associazione in merito alla delocalizzazione delle fonderie Pisano. Nei giorni Scorsi, l’avvocato Sica ha annunciato la querela nei confronti di Forte. Denuncia che, a quest’ultimo, non sarebbe mai giunta. Da qui, una serie di attacchi circa le intimidazioni che la famiglia Pisano starebbe mettendo in atto contro Forte per “costringerlo al silenzio”. Per il presidente di Salute e Vita, il legale avrebbe commesso il reato di violazione della privacy in quanto, nella querela diffusa poi a mezzo stampa, non sono stati occultati dati privati quali l’indirizzo di casa. Dunque, stando a quanto sostiene Forte, nessuna diffida sarebbe arrivata, se non alle redazioni di quotidiani. Il presidente, nel corso della conferenza stampa ha ricordato tutti gli atti intimidatori a lui indirizzati e «dalla stessa famiglia Pisano, durante una trasmissione locale, disse “Questo Forte si deve tappare la bocca”», ha ricordato il presidente, secondo cui lo studio Spes (riferito alla Valle dell’Irno ndr), ad opera dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno ha confermato i danni che lo stabile di via dei Greci avrebbe procurato alla cittadinanza. Va ricordato, infatti, che i risultati confermarono la presenza di metalli pesanti nell’organismo delle persone ivi residenti. «Io non ho paura ma mi sento violato della mia privacy», ha poi aggiunto, rimarcando ancora una volta la violazione deontologica messa in atto dal legale dei Pisano. «La delocalizzazione andava fatta nel 2016 quando i Pisano hanno avuto una penalità di 300 appartamenti in quell’area, di bonificare e ricostruire. Le responsabilità di questo dramma – che si è perpetrato per altri 12 anni e che mette in pericolo oggi anche il lavoro di quelle poche persone, vittime come noi – è tutta da ricondurre alla famiglia Pisano», ha aggiunto Lorenzo Forte, attaccando nuovamente le istituzioni in quanto non avrebbero vigilato su quell’attività, permettendole di continuare ad inquinare. Tra i presenti in sala anche gli avvocati Franco Massimo Lanocita e il legale Simona Corradino. ante le persone che hanno espresso solidarietà a Forte per le minacce Intanto, il prossimo 29 aprile dovrebbe tenersi una nuova manifestazione mentre il 9 si terrà l’udienza per il Riesame.