«Non chiudiamoci nelle sagrestie» Bellandi alla scoperta della diocesi - Le Cronache
Attualità Primo piano Salerno

«Non chiudiamoci nelle sagrestie» Bellandi alla scoperta della diocesi

«Non chiudiamoci nelle sagrestie» Bellandi alla scoperta della diocesi

di Andrea Pellegrino

Aprire senza chiudersi nelle sacrestie, favorendo un ascolto reciproco anche con chi ha posizioni diverse. Monsignor Andrea Bellandi, dopo l’insediamento all’Arcidiocesi di Salerno – Campagna – Acerno, traccia la linea del suo mandato. Forte dei suoi studi e del suo percorso, chiarisce che sarà il Vescovo dell’ascolto, aperto a tutti e nel segno anche della continuità con quanto fatto dal monsignor Luigi Moretti. «Non sarò il vescovo di Comunione e Liberazione, sarò aperto a tutti, sarò vicino ai giovani e agli universitari». Apprezza l’accoglienza di Salerno e dei salernitani e nel breve annuncia che sarà Arcivescovo a tempo pieno. “Il tempo di chiudere la sua abitazione a Firenze e trasferirsi definitivamente a Salerno”, dice. Con sé poterà un quadro della Madonna, regalatogli dai genitori e la prima pagina della Gazzetta dello Sport che celebra il secondo scudetto della Fiorentina. Un uomo di fede ma anche di sport. Non fosse altro che fin dal primo momento Bellandi ha salutato con affetto la squadra cittadina. Così come ieri mattina: «Nutro affetto per la vostra Salernitana». Primo appuntamento con la festa della Madonna del Carmine, poi dritti a San Matteo. Nessun passo indietro, almeno per ora, sulla processione. Si andrà – almeno per quest’anno – nel solco delle direttive di Monsignor Moretti. «Su questo aspetto la mia linea sarà quella di ascoltare, conoscere, inizialmente di seguire quello che il mio predecessore ha fatto – annuncia Bellandi – Non potrà che essere la mia direzione, all’inizio, poi avvierò una fase di dialogo anche con le istituzioni ed eventualmente vedremo se ci sono passi nuovi da intraprendere». Ora, spiega il neo Arcivescovo: «Il mio atteggiamento è questo: imparare a conoscere questa realtà, sia di chiesa, sia di territorio. Primo progetto è stare con gli occhi aperti, guardarmi intorno, parlare, ascoltare e questo è il progetto immediato. Dopo, il mio punto di riferimento sarà quella conversione pastorale missionaria che Papa Francesco ci sta trasmettendo». Poi un giro per tutta la Diocesi: «Non c’è solo Salerno, ci sono anche paesi più lontani che desidero conoscere». E si partirà, secondo il programma di Monsignor Bellandi, da Acerno.