Nocera Inferiore. La sfortuna di essere nato in Campania. La storia di Carmine Giordano - Le Cronache
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Nocera Inferiore. La sfortuna di essere nato in Campania. La storia di Carmine Giordano

Nocera Inferiore. La sfortuna di essere nato in Campania. La storia di Carmine Giordano

NOCERA INFERIORE. Affetto da un malattia rara genetica ed invalidante e beffato dalle istituzioni. Continua, ormai da tre anni, la battaglia, anzi il calvario di Carmine Giordano, 46enne nocerino, ex ristoratore ed ex commerciante.
Attualmente, Giordano è discoccupato da oltre 70 mesi e non riceve alcun indennizzo. Per lui, lo Stato è fantasma. «Sono affetto da Pseudoxantoma elastico, malattia che mineralizza e frammenta le arterie, causando ripercursioni sui principali organi vitali -ricorda Giordano-. Sono a rischio di diventare cieco, ho problemi cardiovascolari con zoppicamento dovuto all’occlusione delle aorte femorali. La mia vita è orami condannata all’inferno. Senza soldi, senza lavoro, senza un aiuto economico da parte delle istituzioni. Sono costretto a migrare al Nord per curarmi, in quanto al Sud gli ospedali sono carenti di macchinari all’avanguardia, a partire dalla diagnostica di questa malattia. In Italia ci sono circa 300 casi del genere. Dovevo essere fortunato, nella sfortuna, a nascere  in Toscana o in Emilia Romagna o al massimo al in Lombardia. Sono campano e quindi condannato a prescindere».
Giordano si rivolge direttamente al govertarore della Camp’ania, Vincenzo De Luca:: «De Luca aveva promesso di battersi per una sanità in Campania che fosse all’altezza delle altre regioni. Finora non abbiamo visto niente, specie per noi ammalati di una patologia rara. Per ora, non c’è cura per questa malattia. La Regione, però, dovrebbe garantire almeno una diagnostica moderna ed efficiente. I macchinari di cui necessitano le persone come me sono quelle che si utilizzano in oculistica e in cardiologia, quindi, la spesa per il loro acquisto sarebbe utile ad una vastissima platea di pazienti e non solo a quelli come me».
Giordano, però, non vuole vivere di elemosina ma vuole un lavoro compatibile con la sua disabilità.
E’ così difficle, ad esempio, trovare un posto a Pompei, come anche custode o portinaio negli scavi? Bidello in una scuola? Usciere in qualche struttura pubblica o privata? Eppure esistono i posti assegnati alle categorie protette a cui Giordano può ambire con il 46% di invalidità.