«No all’impianto di stoccaggio in via Irno» - Le Cronache
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«No all’impianto di stoccaggio in via Irno»

«No all’impianto di stoccaggio in via Irno»

di Marcello D’ambrosio

Viabilità da realizzare per l’impianto privato di stoccaggio dell’Ecosider di Pagani che potrebbe essere ubicato in via Irno a Pontecagnano. Ne ha parlato il governatore Vincenzo De Luca nel consueto appuntamento su Lira Tv “Campania Regione Europea” di due settimane fa. Se n’è parlato ieri durante il consiglio comunale di Pontecagnano Faiano nella discussione della mozione co-firmata dai consiglieri comunali di minoranza Mazza e Pastore con la quale si chiedeva di dire, senza se e senza ma, sì o no alla realizzazione dell’impianto. La risposta del sindaco del comune picentino Lanzara è stata chiara: la mozione ha un valore politico ma potrebbe non incidere se non addirittura andare nel verso opposto al lavoro che stanno portando avanti gli uffici comunali preposti. Il primo cittadino ha sottolineato più volte che non si intende in nessuna maniera scoraggiare gli imprenditori ad investire nel territorio pontecagnanese, così come una eventuale richiesta di valutazione di impatto ambientale all’Arpac rappresenterebbe un implicito via libera all’impianto in via Irno. La mozione è stata integrata con il testo: «netta contrarietà a qualsiasi ipotesi di realizzazione di impianti di trattamento e stoccaggio dei rifiuti in via Irno». Dopo le dichiarazioni dei capigruppo Ernesto Sica e Francesco Pastore e del sindaco Lanzara la mozione è stata votata con modalità nominale e approvata all’unanimità da parte dei consiglieri presenti. In riferimento al potenziale impianto di via Irno il sindaco Lanzara aveva fissato già da tempo un incontro con i cittadini per il 15 aprile. Tuttavia, come anticipato da questo giornale nei giorni scorsi, un gruppo di pontecagnanesi ha deciso in un’assemblea di fissare un evento che, come si apprende da Facebook, si terrà il 14 aprile in piazza Sabbato, è denominato “Gli impianti di rifiuti a Pontecagnano, tutti i motivi di un no!” e risulta organizzato da Federico Arcangelo Marra (Sinistra Italiana) e Matteo Zoccoli. E nello stesso giorno del consiglio comunale sull’eco distretto in fase di realizzazione da parte del comune di Giffoni Valle Piana e Pontecagnano Faiano arriva una nota del Movimento 5 Stelle: «Il fallimento delle politiche sui rifiuti della gestione De Luca si concretizza sistematicamente nella strategia impiantistica, l’unica che questo governo regionale è in grado di mettere in campo per evitare una nuova emergenza. A farne le spese saranno i comuni di Pontecagnano e Giffoni Valle Piana, individuati per ospitare nuovi impianti di smaltimento e stoccaggio grazie a un accordo tra i due sindaci. Territori che pagano le scelte di un’amministrazione regionale incapace, in quattro anni, di dar vita a un ciclo ottimale, con una riduzione a monte del rifiuto, un incremento significativo della raccolta differenziata, la realizzazione di impianti di compostaggio e politiche di riciclo e riuso della materia. Ed è paradossale che gli stessi amministratori dei due comuni interessati, componenti degli ambiti omogenei e che per questo dovrebbero pianificare l’impiantistica a livello provinciale, agiscano localmente. Un fallimento palese di una finta legge di riordino». E’ quanto denunciano il consigliere regionale M5S Michele Cammarano e la deputata M5S Anna Bilotti, anticipando il deposito di interrogazioni alla Camera e in Regione Campania. «Prevedere nuovi impianti senza realizzare alcuno studio su dimensionamenti, carichi ambientali e soprattutto senza chiarire a quale bacino territoriale faranno riferimento, è una strategia che nasconde troppe incognite per i cittadini dei comuni interessati. Parliamo di scelte che dovrebbero essere condivise a livello territoriale per una pianificazione complessiva provinciale e non relegate ad una dimensione comunale. E non è chiara la ragione per cui si farà sorgere un impianto compost da 30mila tonnellate a Pontecagnano, apochi chilometri dall’impianto di Salerno della stessa tipologia e da 65mila tonnellate».