Nel tempio della musica la voce di Nunzia De Falco - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Nel tempio della musica la voce di Nunzia De Falco

Nel tempio della musica la voce di Nunzia De Falco

Il soprano salernitano si esibirà questo pomeriggio nella Brahms Saal del Musikverein, sede dei Wiener Philarmoniker, con i Solisti del San Carlo, capitanati dal violino di Fabrizio Falasca

Di OLGA CHIEFFI

Vienna chiama Napoli ed i Solisti del San Carlo, capitanati dal nostro violinista Fabrizio Falasca e diretti da Pasquale Menchise, si esibiranno oggi alle ore 15.30, nella Brahms-Saal, del Musikverein, il tempio della musica, sede storica dei Wiener Philarmoniker. L’ensemble proporrà un programma interamente dedicato al Settecento napoletano, con brani quali la sinfonia avant’opera di “La critica” di Niccolò Jommelli, l’incantevole concerto di Si bemolle per violino di Giovanni Battista Pergolesi, un lavoro contraddistinto da grande essenzialità e capacità di sintesi, in una varietà emotiva e ricchezza di spunti mai ripetuti in modo eccessivamente prolissi. La voce dell’ensemble sarà quella del soprano salernitano Nunzia De Falco, figlia d’arte di Giovanni, solista e didatta del clarinetto. A lei il compito di schizzare il portrait di Domenico Cimarosa, con tre pagine del genio di Aversa, “Dovrei punirti”, l’aria di Eugenia da “Il Marito disperato”, “Da mille furie sono agitata” dal Giunio Bruto e il Mottetto per soprano oboe e tromba e archi “Quoniam tu solus sanctus”. Opere che riveleranno la consapevolezza armonica la precisione e il rigore nella gestione delle linee melodiche di Cimarosa. Strumenti teorici furono poi sviluppati dal compositore aversano grazie alla rara sensibilità musicale che lo contraddistingueva, secondo “tradition et sentiment”, nell’idea, più volte da lui espressa, secondo cui “il segreto della mia musica risiede nel cuore”, uno snodo cruciale della Scuola Napoletana, e, forse, anche in presenza del passaggio dalla musica antica a quella moderna. Il programma sarà chiuso da altre due sinfonie, quella de’ “Il matrimonio inaspettato” di Giovanni Paisiello, che racchiude in sé raffinatezze orchestrali e tratti malinconici, e la Sinfonia in Re maggiore dall’Artaserse di Johann Adolphe Hasse, di taglio scarlattiano, dalla tematica semplice e facilmente orecchiabile, ma trattata con grande gusto ed eleganza.