Musica nel salotto di Palazzo Avenia - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Musica nel salotto di Palazzo Avenia

Musica nel salotto di Palazzo Avenia

Francesco Galano apre la sua storica abitazione rinnovando la tradizione romantica e inaugurando questa alle ore 18,30 una rassegna musicale in collaborazione con il Centro Studi Internazionale Sigismund Thalberg, con il duo Ausonia

Di OLGA CHIEFFI

Che cosa si fa in un salotto? Innanzitutto, appunto, “conversazione”, ma anche letteratura, poesia, discussione scientifica o politica. E poi musica, molta musica, e canto, teatro, lettura. La scadenza degli incontri risulta fondamentale, è un ritmo al quale i frequentatori del salotto si abituano, diventa una consuetudine piacevole, un punto d’incontro. Esiste un legame stretto tra il pensiero filosofico dell’esistenza e della ragione umane e il sapere del progettare-costruire, entrambe hanno un comune, e fondamentale riferimento, lo spazio. La musica è esperienza, è sempre prima “come” e poi “perché”: solo grazie a un dove che stabilizzando, normalizza, è possibile rendere comune l’esperienza, familiarizzarla, nel senso di comunicarla. Ecco che questa sera, Francesco Galano apre il salotto di un palazzo storico di Salerno, Palazzo Avenia, la sua dimora sita nel cuore della città, via Tasso 83, inaugurando una rassegna musicale che darà spazio a giovani artisti sotto l’egida prestigiosa del Centro Studi Internazionale Sigismund Thalberg e del suo presidente Francesco Nicolosi.  Lo spazio si animerà, ospiterà il segno, nel suo divenir parola, suono, critica musicale, che diventa di-segno, archè, principio in quanto da-dove della progettualità, essenziale punto di dipartimento di ogni pensiero che, per essere se stesso deve discernere, giudicare, orientarsi, criticare e che nelle prossime settimane tornerà a restituire qualcosa di una drammaturgia segreta, nella quale cominciano ad annodarsi rapporti empatici, nascite, emozioni, che portano tutti a “fare parte della scena”, al fianco dei musicisti, anche nel dopo concerto che avrà sempre un momento conviviale. “Il pubblico, come gli interpreti, dovrà sempre rinnovarsi – afferma il nostro salonnière Francesco Galano – posso ospitare circa una trentina di persone ad appuntamento e non desidero diventi una specie di setta legata agli stessi volti”. Il salotto sarà inaugurato domenica 8 marzo alle ore 18,30 dal Duo Ausonia, composto dal violinista Gennaro Cardaropoli e dal pianista Pier Carmine Garzillo. I due giovanissimi concertisti principieranno la serata con i primi due tempi di un vero e proprio capolavoro la Sonata in Mi KV 304 di Wolfgang Amadeus Mozart con il suo patetico Allegro dominato da un primo tema introdotto dai gradi fondamentali dell’accordo di tonica e sorretto da un’ intima inquietitudine ed agitazione, accresciuta dai risvolti contrappuntistici dello sviluppo. Nel conclusivo Tempo di Minuetto, tali peculiarità riappaiono in un contesto ricco di ombreggiature. Pier Carmine Garzillo, omaggerà, quindi, Sigismund Thalberg con l’esecuzione della trascrizione del Quatuor de l’opéra “I Puritani” di Vincenzo  Bellini, chiaro esempio delle basi su cui è stata fondata la scuola pianistica napoletana ovvero “L’arte del canto applicata al pianoforte” attraverso “Il sentimento che ci rende ingegnosi e il bisogno di esprimere ciò che proviamo sa creare dei mezzi che sfuggono al meccanico”. Seguirà la Sonata in do minore per violino e pianoforte che non si discosta dal sentimentalismo melodico, terso e fragrante, tipico della personalità di Edvard Grieg. Essa fu scritta tra il 1886 e il 1887. Il primo tempo (Allegro molto e appassionato) è estremamente variabile nei coloriti armonici, con il pianoforte che guida e anima gli slanci violinistici, conclusi da un presto vivace e brillante. Distesamente cantabile, meditativo e dolce è il discorso della Romanza centrale, mentre il terzo tempo (Allegro animato) si distingue per una verve strumentale di piacevole risonanza cameristica, ben calcolata nei “crescendo” fino al prestissimo finale. Gennaro Cardaropoli interpreterà, quindi, la Sarabanda della seconda Partita per violino solo di Johann Sebastian Bach, di tono grave e solenne. Chiuderà la serata la Sonata in Sol maggiore op. 22 composta da Giuseppe Martucci nel1874. Si tratta di un’opera giovanile ma mostra un Martucci già pienamente padrone di competenze tecniche e di grande estro melodico come testimonia il tema di apertura del primo movimento, Allegro appassionato. Il secondo movimento, è un Andante con moto, che nelle sezioni centrali sale a livelli virtuosistici. Il finale emozionante, Allegro molto e risoluto, è pieno di slancio e si muove in avanti con grande propulsione ritmica.