Musica è: PAOLO GIANI MARGI - Le Cronache
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Musica è: PAOLO GIANI MARGI

Musica è:  PAOLO GIANI MARGI

MUSICA E’… un arte che ha un’ anima inarrestabile.

Nei giorni di lockdown, non mi sono potuto fermare mai, per  esigenze lavorative. Ero molto solo per strada, immerso in una atmosfera irreale, pesante e drammaticamente silenziosa, le ore vuote, le distanze inconsuete. Ho ascoltato in macchina la canzone di Chris Rea, “I can Hear your Heartbeat” e mi sono molto immedesimato nei “camionisti su una strada” che si sono spostati, un po’ come me, “ dal buio delle ore vuote, alla luce del primo mattino”. A questi lavoratori instancabili e coraggiosi, dobbiamo moltissimo. Nel tempo della pandemia  sono stati davvero il grande traino dell’economia del nostro paese. Mentre mi muovevo e viaggiavo, come fossi l’unico sopravvissuto su questo pianeta, su strade deserte e completamente isolate, ho assorbito il mood del Bob Dylan di “ Knockin’ on Heaven’s Door” una canzone simbolo che è la descrizione dei pensieri di uno sceriffo che ha alle spalle una vita da fuorilegge. Due anime, quella del fuorilegge e dello sceriffo, due strade esistenziali, due stili di vita che si scontrano e si contrastano nel dualismo costante tra bene e male. Diciamo che tutti noi, in questi mesi, siamo sempre stati un po’ in bilico con queste autocertificazioni, certificati, dichiarazioni, mascherine e quanto altro, quasi tra  Pat Garrett e Billy the Kid. L’ironia, la satira pungente,  e la leggerezza dell’essere,  sono spesso, per me,  le armi migliori,  per attraversare l’incertezza ed il caos della vita. L’umore e le sensazioni che derivavano, dai giornali, da dibattiti ed approfondimenti , di Tv, radio e carta stampata, mi hanno  fatto rifugiare,  nella gemma musicale di Edoardo Bennato “Dotti, medici e sapienti”, un quartetto d’archi raffinatissimo. In questi mesi siamo  diventati noi stessi,  tutti virologi e scienziati, parlando spesso di aria fritta, teorie e rimedi medici di ogni genere. Alla fine Bennato, suggerisce al suo “burattino senza fili”, come unica ancora di salvezza da questi baroni del sapere , di fuggire a gambe levate e lasciare i dotti da soli a provare le gioie dei loro saggi consigli!  E’  pura e toccante e tagliente  la poesia di Pierangelo Bertoli in difesa della natura “Eppure il vento soffia ancora”, che racconta la società e le  molte ombre rappresentate da catastrofi ambientali e sconvolgimenti, mentre la luce di speranza arriva in quel ritornello, che mi ha sostenuto con forza in questi mesi  “ Eppure il vento soffia ancora, spruzza l’acqua alle navi sulla prora e sussurra canzoni tra le foglie, bacia i fiori, li bacia e non li coglie”. Una carezza sulla natura con tocco delicato, riallinearsi con il ritmo del pianeta per non esasperarne l’equilibrio. Con anima turbata, provata e profondamente scossa, il rientro a casa alla fine di queste giornate così lunghe e diverse, senza riferimenti cronologici e di vita normale, mi hanno proiettato in una canzone che mi è molto cara , che ha un significato speciale nella mia vita, “Guarda là” ,  di Edoardo Bennato. E’ una musica che mi porta a Napoli con la mente ed il pensiero. Una città che amo con energia ed entusiasmo, da milanese incantato dal mare partenopeo.  Con nostalgia, emergono da queste note, odori, colori sapori ed emozioni di una perla della nostra bella Italia che mi parla di un amore passato ed eterno, e due certezze: una luce che si accende e la finestra di sempre, tra il silenzio che si trasforma in musica vera. Guardare “in quel punto” , nella stanza  dell’anima della mente e del ricordo, rappresenta  una spinta per andare sempre avanti, anche nella pioggia che cade a settembre.

Paolo Giani Margi (Cavaliere ed Istruttore Master Dressage)

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