Moschea, i salernitani dicono sì - Le Cronache
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Moschea, i salernitani dicono sì

Moschea, i salernitani dicono sì

Antonio Iovino

Coloro che professano la religione islamica nel salernitano, al momento, si servono di uno spazio privato come luogo di culto pagando un fitto mensile di circa 800 euro e hanno avanzato la proposta di ottenere una struttura comunale. Ebbene, qual è l’opinione dei cittadini in merito a questa situazione? Questo il parere di Francesca Coscia che afferma: “Sulla realizzazione della Moschea a Salerno sono pienamente d’accordo in quanto penso che ogni individuo abbia diritto ad un luogo dove pregare la propria fede cristiana o mussulmana che sia. La fede della propria religione è l’essenza dell’Io e per tale motivo dobbiamo rispettarla anche se non la condividiamo, senza farci condizionare dagli episodi di violenza che ci narrano le cronache”. Differente, invece, l’opinione di Roberta De Chiara, la quale asserisce: “Come cittadina salernitana e come credente nella religione cristiana ritengo che non sia necessaria la costruzione di una Moschea sul territorio salernitano in quanto, la comunità islamica, sostiene di volersi autofinanziare qualora venisse realizzata e quindi non vedo nessun vantaggio rispetto a quello che stanno vivendo in questo momento dato che, ad oggi, quest’ultimi si riuniscono in una struttura privata pagando il fitto di tasca propria. Ritengo quindi, che in tali circostanze, la costruzione della Moschea risulterebbe solo irrispettosa nei confronti della comunità cristiana e nei confronti delle tradizioni cristiane storiche salernitane”. “L’edilizia di edifici di culto, quali possono essere le Moschee, sollevano delicate problematiche che affondano le proprie radici nel principio di libertà religiosa tutelato a più riprese dalla nostra Costituzione”. Così esordisce Hélène Noschese che prosegue con le seguenti parole: “All’interrogativo se sia o meno d’accordo con l’apertura di una Moschea nella nostra città posso solo rispondere che il Comune di Salerno, se non erro, già nel 2015 ha concesso la prima Moschea alla comunità islamica e ciò non ha comportato scompigli, ritengo di essere a favore della libertà di tutti purché esercitata nel rispetto delle regole del nostro Paese”. Sarebbe favorevole alla realizzazione di un luogo di culto dedicato alla comunità islamica anche Giovanni Pecoraro, il quale dichiara: “Il nostro Dio è unico, sia per noi che per i mussulmani, quindi se rispettano le leggi del luogo dove vivono, non vi è alcun problema”. Queste, invece, le parole di V. G. riguardanti la richiesta della comunità islamica di Salerno: “Questo argomento comincia ad essere tenuto in considerazione in modo esagerato da noi italiani e da chi ci governa. Ultimamente ho letto qualche articolo sui giornali e come sempre, loro non chiedono ma vogliono: vogliono costruire, vogliono togliere il crocifisso e il più delle volte vengono accontentati anche in situazioni davvero vergognose come, ad esempio, per quanto riguarda il presepe a Natale o, ribadisco, il crocifisso nelle aule delle scuole. Onestamente non sono per niente d’accordo con la realizzazione di una Moschea perché sono convinto che si creerebbero tutta una serie di situazioni pericolose dato che è noto in tutta Europa che queste strutture siano centri di ritrovo non solo per le brave persone, che sicuramente saranno tantissime, ma purtroppo anche di tanti terroristi o aspiranti tali. Tanti Imam sono stati arrestati o espulsi proprio perché nelle Moschee si ritrovano coloro che seguono correnti ideologiche estremiste. Ci ritroveremmo un numero esagerato di extracomunitari in città perché, da quello che so, non vi sono tante Moschee in giro per la provincia o nella regione, di conseguenza inizierebbero a venire tutti qui e potrebbe essere un serio problema. Loro, inoltre, chiedono, vogliono ma io non ho capito chi dovrebbe costruire questa struttura, dove andrebbe messa, quindi sinceramente non sono per nulla d’accordo, anzi io tenderei ad insegnargli a rispettare il paese nel quale si trovano e non darei loro altri mezzi per imporsi come già fanno normalmente”.