Morte in carcere, indagati due medici - Le Cronache
Cronaca Giudiziaria

Morte in carcere, indagati due medici

Morte in carcere, indagati due medici

di Pina Ferro

Alessandro Landi poteva essere salvato con una diagnosi tempestiva nei giorni precedenti la morte?

A questo interrogativo è determinato a dare una risposta il sostituto procuratore Maria Carmela Polito che ha aperto un’inchiesta sul decesso del 36enne avvenuto in carcere nel corso della notte tra il 25 ed il 26 dicembre scorso e per il quale sono stati iscritti nel registro degli indagati i medici Gaia Busato e Nicola Campitiello in servizio presso la casa circondariale di Salerno.  La verità sulle cause del decesso e, se vi è stata o meno una valutazione superficiale di una sintomatologia dolorosa avvertita dal detenuto emergerà dall’esame autoptico disposto dal magistrato. Il conferimento ufficiale dell’autopsia avverrà questa mattina alle ore 11 e un’ora dopo si procederà. Ad eseguire l’esame necroscopico sarà un medico legale della provincia di Benevento successivamente la salma sarà restituita alla moglie AnnaMaria Vitolo per il rito funebre. E’ stata proprio la moglie a presentare una denuncia a seguito del decesso del detenuto. La donna vuole chiarezza in considerazione del fatto che il marito non soffriva di alcuna patologia cardiaca. Alessandro Landi secondo quanto affermato dagli operatori del carcere sarebbe deceduto per infarto: l’uomo è stato trovato seduto sul bagno della cella, inutile ogni tentativo di soccorso. Landi, era stato arrestato a settembre, nel corso del blitz Italo ed era alla sua esperienza detentiva. In questi mesi di carcere aveva smesso di assumere droga ed aveva anche cominciato a lavorare come idraulico all’interno della casa circondariale e da questo mese aveva anche inviato del denaro alla moglie ed al figlio di appena 10 anni.

Il Sostituto procuratore Polito acquisita la denuncia presentata dall’avvocato Agostino Allegro, difensore della moglie di Landi, ha disposto il sequestro della salma e l’acquisizione della documentazione relativa al detenuto. Secondo alcune indiscrezioni sembra che il magistrato abbia rilevato che nei giorni scorsi Alessandro  Landi avrebbe lamentato dei dolori al petto e che il personale sanitario non li abbia ritenuti preoccupanti al punto da disporre una serie di esami diagnostici atti a capirne l’origine. Questo particolare avrebbe indotto la Procura a disporre l’autopsia.  Sul decesso di Alessandro Landi è intervenuto anche Donato Salzano segretario Radicali Salerno Associazione “Maurizio Provenza”:….. Il continuo e incalzante registrare di vittime innocenti, di tante quotidiane stragi di legalità che diventano stragi di popoli. Questi i trattamenti inumani e degradanti, di una tortura strisciante continua spesso fino alla morte. Vittime spentesi come si può consumare inesorabilmente una candela senza possibilità forse neanche di chiedere aiuto.
Liquidano con puntuali lavacri di coscienze, le solite inutili battute indignate sulla stampa e i documentati ottimi servizi ricchi d’immagini su i Tg delle quattordici. Le Istituzioni commosse e impegnate nel gareggiare al giochino del “mai più”. Completano poi un contesto desolante, un distretto di Corte d’Appello tra i più lumaca d’Italia per l’insopportabile irragionevole durata dei processi (si veda negli anni classifica annuale Sole24ore), la Procura della Repubblica che sceglie sempre più la discrezionalità a scapito dell’obbligatorietà prevista dalla legge, un Tribunale di Sorveglianza dai lunghissimi tempi delle ordinanze oltre il fine pena anche per i detenuti modello e irresponsabilmente lontano dalla frequentazione delle celle e dell’infermeria del carcere come legge prescrive con visite periodiche. Silenti partiti, movimenti, sindacati, associazioni di categoria e ordini professionali.
Tranne chi ha la consapevolezza del già vissuto come il lume sull’uscio di casa di uno “spes contra spem”, la speranza che è soggetto contro l’altra intorno a noi oggetto, il dare corpo ad essa, con l’amore del gandhiano sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo. La lotta per un nuovo possibile, anziché il realismo di una banale e illusoria realtà di cose già scontate fatte di rinvii all’anno del mai.”