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«Molti di noi non riapriranno, siamo i più danneggiati»

di Andrea Pellegrino
«Soli, abbandonati e con poche speranze». Un grido disperato e di allarme, quello lanciato dalla nascente associazione “fotografi e video operatori” di Cava de’ Tirreni. Molti di loro non apriranno le proprie attività ed hanno chiesto un incontro con l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Vincenzo Servalli, per sottoporre alcune proposte per arginare la violenta crisi che coinvolge il settore. «Aprire, per cosa?», dicono gli operatori e commercianti: «Con le cerimonie spostate nel 95 per cento dei casi al 2021, gli eventi praticamente azzerati per l’intero anno, per questi artigiani professionisti si prospettano almeno 14 mesi di lavoro zero e almeno 18 di incasso zero, con fitti, utenze, tasse e spese, invece, da corrispondere ogni mese». «Siamo praticamente invisibili agli occhi dello Stato – rincarano – messi da parte dai contributi regionali (alcuni codici ateco, tra i quali il 74.20.19, sono stati estromessi, almeno al momento, dalle forme di “ristoro” introdotte dalla regione Campania». Così è nata la necessità di creare una associazione: « Per dare voce al dramma che stiamo vivendo e che vivremo nei prossimi mesi – dichiara il portavoce della nascitura associazione – abbiamo protocollato le nostre prime richieste al comune di Cava de’ Tirreni, ed attendiamo un incontro a breve con il sindaco per iniziare ad affrontare insieme le problematiche e cercare alcune soluzioni attuabili sul territorio comunale, come ad esempio il problema dei fitti e la lotta all’ abusivismo, altra vera piaga del nostro già cagionevole settore». «Ma non ci fermeremo alle stanze comunali – prosegue Pasquale Passaro, una istituzione della foto metelliana e tra i “saggi” della associazione – Già nelle prossime ore incontreremo i colleghi della associazione fotografi campani e settimana prossima abbiamo già fissato un incontro con rappresentanti politici della regione Campania per esporre il nostro problema, avanzare le nostre proposte e ascoltare le soluzioni prospettate per il nostro settore dai vertici dell’ente». Tra le richieste sottoposte all’attenzione dell’amministrazione comunale: l’azzeramento di tutte le tasse comunali per il 2020 per i locali commerciali; un incontro con i locatori delle attività per una mediazione sui fitti; un sostegno economico per l’acquisto di dispositivi di sicurezza e per l’adeguamento dei locali alle misure richieste e una sollecitazione a farsi portavoce delle istanze locali al governo regionale. «C’è il concreto pericolo – concludono – che il 70/80 per cento dei fotografi o video operatori di Cava de’ Tirreni non aprano o che falliscano poco dopo aver riaperto».