Metrò, «La convenzione va sospesa o modificata» - Le Cronache
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Metrò, «La convenzione va sospesa o modificata»

Metrò, «La convenzione va sospesa o modificata»

di Andrea Pellegrino

«I problemi di Salerno sono numerosi, credetemi». Il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Umberto del Basso de Caro ieri a Salerno ha dovuto, nell’ordine, affrontare la situazione «drammatica» delle strade del Cilento, ed in particolare della frana di Auletta, per poi incontrare gli industriali sulla vicenda Authority ed infine approdare alla Camera di Commercio per il convegno sulla portualità promosso dalla Fondazione Mare Nostrum. «Le questioni di Salerno non sono poche e non sono semplici da risolvere – spiega il sottosegretario – Ci sono, in tutto ciò, problemi di compatibilità, di copertura e di spendibilità. Non è così semplice per il Ministero intervenire economicamente su tutte le questioni aperte a Salerno». E se sulla vicenda dei porti, quindi dell’accorpamento dell’Authority rimette tutto nelle mani del ministro Lupi, «ha trattenuto lui – dice – le deleghe specifiche. Io posso solo esprimere un mio parere», sulla metropolitana di Salerno entra più nel merito. «C’è una convenzione, non firmata da me, tra Comune di Salerno, Regione Campania e Trenitalia – dice il sottosegretario – Da parte mia c’è tutto l’interesse a far riprendere questo servizio che trovo importante non tanto nella sua configurazione attuale (5 km di linea) bensì nell’ottica di un collegamento più ampio a partire con l’Università di Salerno». Ma quanto alle risorse, «bisogna capire se sarà possibile sospendere o modificare gli effetti della convenzione», spiega il sottosegretario al Mit. Nell’atto, infatti, c’è scritto che le risorse dovranno essere messe a disposizione dal Ministero, seppur precisa: «C’è bisogno anche di una riorganizzazione e riprogrammazione dei servizi (autobus, ndr)». Ma pur volendo essere ottimisti: «Per il 2014 – annuncia – è possibile anche una copertura riorganizzando la rete di trasporti, ma nel 2015 si andrà comunque in difficoltà». Ed è per questo, conclude, che «la convenzione sarà oggetto del parere dell’avvocatura dello Stato. Vogliamo capire come possiamo sospenderla o modificarla. Così com’è non va».