Metamorfosi Salernitana, difesa da colabrodo a bunker - Le Cronache
Salernitana

Metamorfosi Salernitana, difesa da colabrodo a bunker

Metamorfosi Salernitana, difesa da colabrodo a bunker

 

di Marco De Martino

SALERNO. Una vera e propria metamorfosi. E’ quella che ha subito la difesa della Salernitana. Da vero e proprio punto debole, il pacchetto arretrato infatti si sta rivelando, in questo girone di ritorno, il vero e proprio punto di forza della compagine granata. Sono lontani i giorni in cui, ad ogni calcio piazzato, calciatori, tecnico e tifosi tremavano e spesso erano costretti a masticare amaro. Il durissimo e minuzioso lavoro di Alberto Bollini sta finalmente pagando. La dimostrazione c’è stata a Chiavari. La formazione di Roberto Breda, soprattutto nella ripresa, ha fatto incetta di calci di punizione e di calci d’angolo (ben otto) ma, a parte il colpo di testa di Pellizzer parato in due tempi da Gomis senza nemmeno particolari affanni, l’Entella non è riuscita mai a tirare verso la porta della Salernitana. Merito dei perfetti sincronismi e della ritrovata intesa in fase di marcatura da parte di Perico e compagni. Per farsi un’idea di quanto la solidità della difesa sia aumentata basta dare uno sguardo al dato che compara i gol subiti nella passata stagione a quelli dell’attuale dopo trentuno giornate di campionato. Un anno fa la Salernitana aveva incassato qualcosa come 47 reti, mentre quest’anno ne ha subite 34. Meno 13 gol sul groppone che la dicono lunga sul miglioramento della squadra granata. Tornando al campionato in corso, nel girone d’andata dalla prima gara con lo Spezia a quella con l’Entella la Salernitana, allora di Beppe Sannino, aveva subito 12 gol. Nel girone di ritorno, a campi invertiti e con Alberto Bollini in panchina, la Salernitana ne ha presi 7, quindi 5 in meno. Merito del trainer, ma anche dell’ottimo rendimento di alcuni elementi, in primis di Alessandro Bernardini. Nel girone di ritorno, con lui in campo, la Salernitana ha subito gol solo a Verona da un certo Pazzini ed a Benevento su calcio di rigore, mentre è riuscita a mantenere la rete inviolata in ben cinque gare (contro Spezia, Novara, Vicenza, Brescia ed Entella). Non è un caso se la sua assenza per infortunio è coincisa con il periodo peggiore per la Salernitana nei match contro Cesena, Trapani e Spal. Ma se Bernardini è una piacevole conferma, la crescita esponenziale di Tuia è una vera e propria sorpresa. Imperioso negli anticipi, pulito nei tackle, il centrale romano ha impressionato anche per la facilità nel servire assist con lanci millimetrici dalle retrovie che hanno ribaltato l’azione da difensiva in offensiva in una frazione di secondo: dopo quello con lo Spezia, è infatti arrivato anche il secondo cioccolatino a Chiavari che Coda ha comodamente scartato e trasformato in un gol da tre punti. Una crescita condivisa anche da Perico e Vitale, molto più presenti e precisi in fase difensiva, ma sostenuta anche dai centrocampisti, con il grande lavoro di filtro preventivo, nonché da Alfred Gomis il quale, grazie alle straordinarie prestazioni fornite contro il Vicenza, il Benevento ed il Brescia, ha portato in dote punti preziosissimi alla causa granata.