di Marco De Martino SALERNO. Diciamoci la verità, questa Salernitana è stata costruita con una precisa idea tattica, quella del 4-2-3-1. Gran parte del mercato è stato ideato, assemblato e portato a termine proprio in virtù dello spartito tattico che è figlio di Mario Somma. L’ex tecnico granata, nella concitata ed incandescente conferenza stampa di congedo, disse: «Se hai costruito la squadra con una idea tattica e di punto in bianco decidi di cambiare, metti insicurezza, insinui dei dubbi nella testa dei calciatori». Un pensiero che non può che essere condiviso. Il 4-3-3 di Menichini (nella foto) non ha attecchito. E’ palese. La Salernitana vista con il Cosenza e nei primi settanta minuti del match di Martina Franca è stata inconsistente in attacco, scialba a centrocampo ed incerta in difesa. Tutt’altro spirito si è visto nei minuti finali di domenica scorsa e, tornando indietro, addirittura ad Alessandria in Coppa Italia ed in presenza di una sconfitta. Il 4-3-3 è un’altra cosa, a Salerno lo sanno bene sia gli addetti ai lavori che i tifosi. E di tagli, verticalizzazioni, pressing e calcio spumeggiante non se n’è vista, finora, nemmeno l’ombra. E così Menichini, che è uomo pragmatico come il suo maestro Carletto Mazzone, starebbe ponderando di tornare all’antico. Già contro l’Aversa Normanna, guarda caso allenato da uno che mangia pane e 4-3-3 come Raffaele Novelli, l’allenatore granata potrebbe schierare la Salernitana con il 4-2-3-1. O forse addirittura con il 4-2-fantasia, come amava chiamarlo Berlusconi qualche anno fa. Con questo spartito tattico il centrocampo perderebbe le due mezzali, con l’innesto di un uomo di quantità in più accanto a Pestrin. Tremano dunque Volpe e Castiglia, che non hanno convinto finora nel ruolo di scudieri del capitano, mentre guadagnano posizioni sia Favasuli che Giandonato, sempre più scalpitanti. Per un centrocampista che esce dovrà necessariamente esserci un attaccante ad entrare nell’undici titolare. Negro, autore di una prestazione strepitosa al Tursi, è il favorito d’obbligo per fare il suo ingresso in formazione. Difficile però escludere uno tra Nalini e Gabionetta, il primo per il grande momento di forma che sta vivendo, il secondo per l’importanza che ricopre in squadra. E così l’ex Nocerina potrebbe fungere da trequartista, anche se in quella zona c’è un certo Calil che sarebbe perfetto alle spalle di Mendicino. Insomma, Negro (o Nalini), Gabionetta, Calil e Mendicino: un poker di attaccanti capaci di abbinare estro, dinamismo, qualità e capacità di finalizzazione. Un quartetto che potrebbe far dimenticare Mazzeo e le altre suggestioni di mercato e far divertire, finalmente, il popolo granata.
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