Mario Somma: A Salerno non si viene per partecipare ma per vincere - Le Cronache
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Mario Somma: A Salerno non si viene per partecipare ma per vincere

Mario Somma: A Salerno non si viene per partecipare ma per vincere

Somma si presenta lasciando spazio alle domande ed evitando introduzioni. Si limita a dire: “Sono la persona più felice del mondo. Salerno, per me, non è un punto di partenza ma di arrivo”. Poi le domande sulla carriera, sugli obiettivi, sulla squadra da costruire, sulle aspettative: “Non devo dimostrare se so fare o meno l’allenatore. Non posso negare che le cose non sono andate bene negli ultimi anni. Sono state in quattro società che dopo la mia presenza sono fallite. Forse sono arrivato in questi club nei momenti sbagliati.Avevo bisogno di una grande piazza ed una grande società per rilanciare la mia figura di allenatore. Non esiste niente di meglio della Salernitana. Non puoi venire a Salerno se vuoi partecipare. Ci devi venire se vuoi essere protagonista. Da parte della società c’è questa volontà. La piazza te lo impone. Le aspettative sono le stesse. Giocatori? Non c’è un ruolo ma caratteristiche. Chi indossa questa maglia deve conoscere l’importanza ed il peso. Chi viene a giocare qui deve sapere a cosa va incontro. Abbiamo bisogno di giocatori che abbiamo la personalità di saper trascinare. Comunque centra poco l’età. All’Arechi ci vuole gamba, ci vogliono giocatori freschi. I nomi altisonanti servono per fare gli abbonamenti”.

Sul mercato: “Nel mercato devi sapere aspettare. Puoi prendere oggi un giocatore e perderne un altro che ti avrebbe fatto più comodo”.

Sul ritiro: “Vorrei partire per il ritiro con la squadra quasi al completo. I giocatori potrebbero arrivare all’ultimo minuto del mercato. I giocatori hanno tanti aspetti. Ho una fortuna,  quella di aver allenato in tutte le categorie. Non devi legarti ad un sistema di gioco. Sono stato il primo in Italia ad applicare il 4-2-3-1. La mia carriera è fatta di tanti sistemi di gioco ed in base a quello che avremo decideremo il modulo migliore”.

Su Foggia: “Ho allenato Pasquale quando aveva 20 anni e quando hai vent’anni il mondo lo vuoi scavalcare con un solo salto. Aveva davanti a lui Lodi. A Gennaio chiese di andar via. Noi vincemmo il campionato. Sono passati 10 anni. Fatti materiali non ne sono mai successi tra me e Foggia. Lo ritengo un bravo ragazzo. Ognuno ha fatto la sua strada ed è andata come è andata.  Se Pasquale dimostra di essere un giocatore pronto dal punto di vista atletico avrà tutte le possibilità che merita”. Su Volpe: “E’ un jolly che può fare tutti e tre i ruoli. Oppure il mediano in un centrocampo a tre sia a destra che a sinistra. Non l’ho mai allenato ma è per me un ottimo giocatori”.

Foggia, Mounard, Grassi… Se dovesse essere 4-2-3-1 – dice Somma  – meglio abbondare. Tanti ne hai e tanti ne usi. Lancio un messaggio ai calciatori attraverso la stampa: nella mia storia ho fatto giocare sempre tutti, Foggia compreso. Ci sarà spazio per tutti”

Sui rapporti Lazio-Salernitana e sui giovani biancocelesti Somma dice: “A me piace molto il terzino destro Pollace classe 95’, ha una gran gamba”. Poi parla anche di Manuel Ricci (fidanzato della figlia). Ci sono giocatori bravi che a Salerno non riescono ad esprimersi al meglio. Manuel è un ottimo calciatore ma a Salerno devi avere la personalità giusta per sopportare il peso della maglia”. La mia squadra giocherà per il 70% delle sue partite con il baricentro alto giocando  nella metà campo avversaria. Il centravanti? Non può camminare deve correre molto. Ho vinto il campionato ad Empoli con Gasparetto che ha fatto un solo gol in 36 partite e proprio alla Salernitana. Faceva un gran movimento lì davanti e permetteva agli altri di segnare. E’ fondamentale che il giocatore lì davanti dia intensità”.