Marco De Gennaro: Enjoy - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Marco De Gennaro: Enjoy

Marco De Gennaro: Enjoy

Il pianista si presenterà all’arena Archeologica di Fratte alle ore 21 in quartetto e con un ospite speciale

 Di OLGA CHIEFFI

Se ci eravamo lasciati qualche giorno fa nel vento con lo splendido flauto di Antonio Senatore, il quale con il suo trio Jazz aveva inaugurato nel segno di Bolling il XX cartellone dei Concerti d’Estate di Villa Guariglia in tour, che venti anni or sono ebbero l’onore di nascere sotto l’egida del celebrato Schultz Wien Quartett, guidato proprio dal primo flauto dei Wiener Philarmoniker, amico della famiglia di Peter Willburger, questa sera, alle ore 21, ci ritroveremo nell’Area Archeologica di Fratte, per ascoltare l’ultimo lavoro del pianista di scuola salernitana Marco De Gennaro, Enjoy. Il leader, che aprirà la sezione jazz del cartellone firmato da Antonia Willburger e organizzato dal Cta di Salerno, in collaborazione con il nostro conservatorio musicale, si presenterà in quartetto, con Armando Luongo alla batteria, Francesco Galatro al contrabbasso e Gerardo Palumbo alle percussioni, dandoci modo di approcciare il suo personale mondo sonoro, attraverso i titoli “Sometimes It Happens”, “Norwegian Wood”, “Na Cabeca de Gerina”, “Notte a Salerno”, “Carigno”, “Hello Joshua” e “Vinz”, un cd distribuito da Filibusta uscito in primavera. Pianoforte che sa aleggiare tra il sospeso ed estatico lirismo sfociando in improvvisi sbocchi, come un fiume in piena che cerchi nuove vie al di fuori del proprio alveo, cosìcchè la fitta e fine tessitura della tastiera si arricchisca di sempre nuove sfumature dimostrando per intero il background espressivo dell’artista, Marco De Gennaro dialogherà con un trio completato dal perfetto timing di Francesco Galatro e dal drumming di Armando Luongo, in un continuo affinamento della propria ricerca che unisce musica e spiritualità, supportato dal colore latino delle percussioni di Gerardo Palumbo. Un musicista che coltiva un’ ampia visione del jazz e che distilla nel suo linguaggio anche elementi non propriamente riconducibili alla musica afroamericana bensì più vicini alla tradizione musicale colta europea. Un rapporto di grande simbiosi con il suo strumento gli consente di esprimere una poetica intensa, caratterizzata da una narrazione sottilmente armonica dei temi che vengono poi diradati e sviluppati secondo canoni propriamente jazzistici, ottimamente plasmati addosso alle peculiarità della sua formazione. Ospite d’eccezione, il sassofono soprano del padre di Marco, Lauro De Gennaro, docente del Conservatorio “G.Martucci” di Salerno, il quale insieme al figlio dedicherà alla platea una pagina, un dono del più celebre tra i bariton sax moderni, Gerry Mulligan, alla moglie Franca, una ballade intimista che è un vero e proprio testamento d’amore per la propria compagna, Franca Rota Borghini Baldovinetti, incontrata nel 1974 a Milano, nel corso della realizzazione dell’ album Summit-Reunion Cumbre, con Astor Piazzolla, in cui si continuerà a “Enjoy”, nel mondo speziato di latin di Marco.