Manifesti funebri per Delle Chiaie, Lanzara dispone rimozione - Le Cronache
Cronaca

Manifesti funebri per Delle Chiaie, Lanzara dispone rimozione

Manifesti funebri per Delle Chiaie, Lanzara dispone rimozione

“La rimozione dei manifesti funebri in memoria di Stefano Delle Chiaie e’ stato un atto dovuto nei confronti delle vittime delle principali stragi cui e’ legato il suo nome, ma anche a tutela dei valori della democrazia e della giustizia”. Con queste parole il sindaco di Pontecagnano Faiano (SALERNO) Giuseppe Lanzara ha commentato la decisione di incaricare la Polizia Municipale, gia’ allertata dal comando della locale stazione dei Carabinieri, di eliminare, peraltro da spazi non riservati alla pubblica affissione, i manifesti che la comunita’ politica di Avanguardia Nazionale -Nucleo di Pontecagnano Faiano- aveva indirizzato alla memoria di Stefano Delle Chiaie, recentemente scomparso. “Le Istituzioni, mai come in questo momento storico in cui sono sempre piu’ esasperati i sentimenti di odio e di rancore verso gli altri, soprattutto le minoranze, – ha spiegato il primo cittadino – hanno l’obbligo morale di insistere sul principio dell’isolamento e della condanna di tutte quelle frange che inneggiano agli pseudo valori della destra piu’ estrema e piu’ violenta, contravvenendo ai principi costituzionali”. “La comunita’ politica di Avanguardia nazionale Nucleo di Pontecagnano – SALERNO – si legge nel manifesto che e’ stato rimosso – si unisce al dolore e al ricordo per la perdita della nostra guida e “comandante” Stefano Delle Chiaie”. Le locandine, esposte in Corso Umberto, Piazza Sabbato e Via Alfani, erano state individuate da alcuni passanti, che hanno riconosciuto nel nome indicato il fondatore di Avanguardia Nazionale. La notizia della presenza dei manifesti lungo le strade cittadine era giunta anche ai vertici dell’associazione Memoria in Movimento, che in mattinata avevano fatto pervenire al Prefetto di SALERNO e al sindaco di Pontecagnano Faiano una nota, a firma del Presidente Angelo Orientale, il quale definiva il manifesto un “grave, esplicito, inedito e preoccupante attacco ai valori costituzionali”.