Malore al molo per la figlia dell'uomo ucciso alle Fornelle - Le Cronache
Cronaca

Malore al molo per la figlia dell’uomo ucciso alle Fornelle

Malore al molo per la figlia dell’uomo ucciso alle Fornelle

E’ ricoverata in ospedale Daniela Tuda De Marco. Ieri sera la giovane è stata trovata in evidente stato di alterazione al molo di Salerno. Immediato l’intervento dei sanitari del 118 allertati da una persona che aveva visto la ventiquattrenne visibilmente scossa. Una relazione relativamente giovane. Almeno ciò si evince dai social. Due ragazzi che avevano voglia di scrollarsi le loro difficoltà, le loro ansie. Luca Gentile soffriva di epilessia e, dopo aver preso del decesso del suocero, è stato colto da quel malessere con il quale vive da tempo. Lavorava saltuarimanete e non era tipo, assicurano, gli amici da alzare le mani o da cercare di risolvere i problemi con le mani. Anzi, lo si evince anche da alcuni post su facebook, era anche un giovane piuttosto sensibile probabilmente travolto dalla rabbia per non poter vivere serenamente quel giovane amore. Alla fidanzata riserva tenerezze: “Sarò il tuo sogno, il tuo desiderio, la tua fantasia, sarò la tua speranza, sarò il tuo amore, sarò ogni cosa di cui tu possa aver bisogno e ad ogni respiro ti amerò sempre di più”. San Valentino è trascorso da qualche giorno e Luca annuncia di essere innamorato: “Distruggi il mondo quando ami davvero una persona”. Ed ancora mi devono uccidere per perderti. Parole che suonano, alla luce di quanto accaduto, come un triste presagio. Una passione pienamente corrisposta da Daniela Tura De Marco: “Anche a me mi devono uccidere per non perderti mai”. Dopo l’omicidio la ventiquattrenne ha rivelato le sue inquietudini, il suo dramma, sul social netowork facebook: “È brutto perdere due persone che ami nella stessa giornata”. Ed ancora “Ora non so come prendere la mia vita in mano”. Poche ore prima aveva inviato gli amici a lasciarla tranquilla e poi aveva inserito una foto del padre per ricordarlo: “Sarai sempre la nostra gioia nei cuori ti amo vita mia sempre ora che ti ho perso ora sto capendo di nn avere piú nulla”. Anche la vittima era molto legata alla figlia e nei commenti inseriti su facebook lasciava trasparire questo profondo legame che, secondo le prime ricostruzione, potrebbe essere uno dei motivi che hanno creato attrito e gelosia con Luca Gentile fino al fatale litigio dell’altra sera. Il silenzio delle “Fornelle”. Piazza D’Aiello, rione Fornelle: i murales d’artista danno colore e poesia ad una zona della città spesso ghettizzata. Quelle frasi profonde di autori dello spessore di Giuseppe Ungaretti, Alfonso Gatto, Salvatore Quasimodo. Frasi che dovrebbero indirizzare al buon senso. All’amore per la vita. I versi di Alda Merini trionfano al fianco del portone di ingresso dell’abitazione di Eugenio Tura De Marco. Probabilmente Luca Gentile non le ha neanche lette. E chissà quanti come lui trasporati dal mero istinto. Quei murales disegnati con passione fanno quasi da contrasto con un realtà ancora difficile. Il giorno dopo l’omicidio del carrozziere c’è poca voglia di parlare. In tanti si chiedono: è possibile che nessuno abbia sentito gridare i due litiganti. Abbia avvertito che stava per accadere qualcosa di grave al primo piano dell’abitazione ubicata in piazza D’Aiello. Qualcuno si affaccia timidamente alla finestra mentre i carabinieri effettuano il sopralluogo. Tirano diritto. Evitano flash e telecamere ma cercando di comprendere cosa sta accandendo. Forse ancora increduli e sotto choc per aver perso un vicino che in tanti apprezzavano. Davanti al portone di ingresso dei lumini e dei fiori. C’è chi non rinuncia alla passeggiata domenicale e chi esce per un istante per far prendere un po’ d’aria ai cagnolini. (g*)