Magistrati e social, l’ira di Montera - Le Cronache
Attualità Giudiziaria

Magistrati e social, l’ira di Montera

Magistrati e social, l’ira di Montera

Presidente Montera cosa l’ha fatto infuriare?

«Nulla mi ha fatto infuriare. Ma sono fortemente sdegnato ( disprezzare non mi piace)».

Si riferisce ad un post letto su Facebook?

«Non sono un fan di facebook e quindi mi manca la conoscenza del tecnicismo dello “strumento”ovvero del suo funzionamento. Non ho mai avuto particolare passione per i social network in genere, in quanto preferisco affrontare “de visu”, “da uomini”, la persona o l’istituzione dalla quale ritengo di aver ricevuto uno sgarbo o ritengo che abbia posto in essere azioni criticabili, e non nascondermi vigliaccamente. E’ poi facile mezzo per diffondere calunnie, camuffandole con un “post” (mi pare che si dica così: mi manca anche il gergo… ) , per evitare fastidi giudiziari e ciò è ancor più facile in mancanza del rispetto del contraddittorio, noto anche all’ultimo studentello di giurisprudenza ma spesso violato proprio da chi , invece, dovrebbe per il mestiere che esercita, ben conoscerlo. Chi ha dichiarato errori da parte di un Ente ha detto menzogne, ha mentito sapendo di mentire ed ha dimostrato anche ignoranza».

Ma al post sono seguiti dei commenti?

«Sia gli articoli che i commenti spesso sono frutto di invidiuzze, risentimenti e, se vogliamo, complessi di inferiorità. Ma nel caso che ci interessa sono stati il massimo dell’ipocrisia, del lecchinaggio e della subalternità. Robert Musil diceva “Il lecchino ha origine dall’autocompiacimento: senza ossa, al posto dell’anima ha un clistere oleoso”. Ebbene deve sapere che chi ha inneggiato ed ha insinuato collegamenti e favoritismi, è la stessa persona che è stata beneficiata con un incarico, ovviamente bene che chi ha inneggiato ed ha insinuato collegamenti e favoritismi, è la stessa persona che è stata beneficiata con un incarico, ovviamente ben retribuito. Se i lettori mi contatteranno dirò nomi, cognomi e fatti che si nascondono dietro la vicenda e sulla quale al momento preferisco mantenere il riserbo».

Secondo lei i Magistrati possono utilizzare facebook?

«Tutti hanno il diritto di esprimere, nell’alveo della correttezza, della verità, del rispetto degli altri, le proprie opinioni. Ovviamente al Magistrato viene richiesta una particolare cautela ed il rispetto morale che talune regole impongono».

Cosa propone?

«Io non ho lo status per proporre qualcosa; rivolgo solo un invito a chi ha “critiche” da muovere nei confronti dell’Ordine Forense: me le venga a dire personalmente ed a dimostrarle. Sono pronto a qualsivoglia confronto, anche pubblico; rispondo io di tutti i Consiglieri dell’Ordine, che rappresentano oltre quattromila Avvocati salernitani. Non porta a nulla ricorrere a “mezzucci”» .