L'uomo che cambiò il destino della Fiat - Le Cronache
Attualità Politica Salerno

L’uomo che cambiò il destino della Fiat

L’uomo che cambiò il destino della Fiat

Sergio Marchionne, 66 anni, da 14 anni alla guida di Fiat e poi di Fca, e’ morto, ieri, in ospedale a Zurigo, dove era stato ricoverato il 28 giugno scorso per un’operazione alla spalla. Complicazioni emerse nel corso della convalescenza, si parla di un arresto cardiaco, hanno fatto precipitare le sue condizioni di salute. Una situazione resa drammaticamente nota, sabato scorso, quando a Torino sono stati convocati d’urgenza i cda di Fca, Cnh e Ferrari, al termine dei quali sono stati resi noti i nomi dei successori di Marchionne al vertice delle societa’, Mike Manley, per Fca; Suzanne Heywood in Cnh e Louis Camilleri in Ferrari. Accanto all’annuncio delle nomine anche la notizia piu’ triste, data dal presidente di Fca John Elkann che, “profondamente addolorato” ha comunicato che Marchionne non sarebbe piu’ rientrato al lavoro. Ed e’ stato lo stesso John Elkann a comunicare la notizia del decesso, oggi, “E’ accaduto cio’ che temevamo, Sergio, l’uomo e l’amico se ne e’ andato. Io e la mia famiglia gli saremo sempre riconoscenti per quello che ha fatto e siamo vicini a Manuela e ai figli Alessio e Tyler”. Anche il suo successore Mika Manley ha voluto rendere onore a Marchionne in apertura della conference call con gli analisti finanziari: “E’ una giornata triste e difficile”, ha detto, definendolo “un uomo speciale che ci manchera’”, e parlando di una notizia che “mi ha spezzato il cuore”. La notizia della scomparsa di Marchionne ha immediatamente fatto il giro del mondo suscitando ovunque incredulita’ per la fine repentina, dolore e attestati di stima per quanto compiuto nei quattordici anni alla guida di Fca. “Una leggenda dell’auto” lo celebra la stampa internazionale. Tra i primi ad esprimere il proprio cordoglio, il Capo dello Stato Sergio Mattarella: “la notizia della scomparsa di Sergio Marchionne, purtroppo non piu’ inattesa, ci addolora e lascia un vuoto in tutti coloro che ne hanno conosciuto e apprezzato le qualita’ umane, intellettuali, professionali. Marchionne ha scritto una pagina importante nella storia dell’industria italiana”. Anche il presidente del Consiglio Luigi Conte ha espresso “il cordoglio mio e di tutto il governo”, mentre il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha ringraziato l’ex ad di Fca “per il prezioso contributo che hai dato per una nuova politica industriale europea. Grande manager riposa in pace”. E di “un manager eccellente, un uomo illuminato e un grande italiano” ha parlato la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati. “Con lui – ha detto scompare un protagonista indiscusso della produttivita’ italiana nel mondo, esempio di laboriosita’, di creativita’ e lungimiranza”. Al Lingotto di Torino e a Maranello bandiere a mezz’asta per ricordare Marchionne, mentre sul sito della Juventus e’ comparso il ricordo del manager definito ” un gigante dell’industria” ed il presidente della societa’ bianconera Andrea Agnelli ha voluto affidare ad un tweet il suo saluto “buon viaggio Sergio, continua ad illuminare”. La sindaca di Torino Chiara Appendino ha espresso “il profondo cordoglio” a nome suo, dell’amministrazione e della citta’ che piu’ ha legato il suo nome al Gruppo: “ci ha lasciato un manager globale, tenace e carismatico, uno degli uomini che piu’ hanno segnato la storia economica del nostro Paese. Gettando lo sguardo tra Torino e Detroit ha saputo vedere e cogliere nella crisi di due societa’ quelle opportunita’, che attraverso la costituzione di Fca, si sono poi tradotte in sviluppo e rilancio”.

Era stato ricoverato per un intervento alla spalla Poi l’arresto cardiaco

Il 27 giugno, Marchionne era stato ricoverato per un intervento alla spalla. Nella fase successiva all’operazione ha avuto complicanze che si sono progressivamente aggravate. Ha subito un primo arresto cardiaco ed è stato dunque trasferito al reparto di terapia intensiva dell’ospedale. Qui, ha avuto un secondo arresto cardiaco e le sue condizioni sono precipitate. Marchionne non era tenuto in vita con delle macchine e non ha mai avuto una patologia tumorale. Venerdì scorso, Elkann ha constatato che “Marchionne non potrà tornare a fare l’amministratore delegato”. Era arrivato a Fca nel 2003, come consigliere di amministrazione. Avrebbe assunto la carica di ad l’anno successivo. “Perdiamo due milioni di euro al giorno, la situazione non è semplice”, aveva constatato. La rinascita di Fca dopo la rottura del patto con Gm e la restituzione dei debiti alle banche, è stato il suo primo successo. L’azienda è solida ma il vento della crisi mondiale mette di nuovo tutto in difficoltà. Nel 2009 Marchionne cerca la salvezza nel salvataggio di Chrysler e nella fusione di Fiat con la casa americana. Con Fca nasce un colosso da 4,5 milioni di auto all’anno, il settimo costruttore mondiale. Nel 2010 lo scontro con la Cgil. Marchionne chiede la rinuncia allo sciopero, come aveva ottenuto in America. I sindacati si dividono. Il piano Fabbrica italia, travolto dalla crisi globale, non viene realizzato. Nel 2014 Marchionne fissa un nuovo obiettivo: entro fine 2018 azzeramento dei debiti e della cassa integrazione. Il primo viene centrato, la cassa riguarda ancora il 7 per cento dei dipendenti. Era il 27, quattro anni fa. Negli ultimi anni Marchionne tenta un nuovo accordo con Gm per creare il primo produttore mondiale e risparmiare sugli investimenti. Da Washington arriva un “no”. Nel 2017 annuncia la sua uscita di escena da Fca. Dopo aprile 2019 sarebbe rimasto presidente di Ferrari.

Berlusconi: “Lo volevo alla guida dell’Italia” De Luca: “Scomparso un grande innovatore”

“E’ giusto ricordare Sergio Marchionne come un meridionale visionario. E la dimostrazione l’ha data trasformando in pochi anni l’ex Alfasud di Pomigliano d’Arco da stabilimento simbolo di inefficienza, con record di assenteismo e furti in fabbrica, a fabbrica modello in Europa grazie ad una riorganizzazione del lavoro ispirata alla Toyota. Marchionne dimostro’ che valorizzando risorse umane e dando un senso nuovo al proprio lavoro e’ possibile far bene e meglio anche al Sud. Il nostro dovere e’ provarci, crederci ancor di piu’ in questi anni disadorni in cui il pauperismo e l’antipolitica moralista hanno attinto consensi nel Mezzogiorno con nuove illusioni assistenzialiste come il reddito di cittadinanza”. Cosi’, in una nota il deputato di Forza Italia Gigi Casciello.

MARCHIONNE. DE LUCA: SCOMPARE UN GRANDE INNOVATORE

“È morto Sergio Marchionne. Scompare con lui un grande innovatore, un uomo coraggioso, un grande italiano”. Lo scrive su Facebook il governatore della Campania, Vincenzo De Luca.

BERLUSCONI: “LO AVREI VOLUTO ALLA GUIDA DELL’ITALIA”

Anche Silvio Berlusconi saluta Sergio Marchionne”Con Sergio Marchionne l’Italia perde non soltanto il più brillante dei suoi manager – dice Berlusconi – ma una delle figure simbolo del nostro Paese. Ha rappresentato l’Italia migliore: quella operosa e concreta, seria e preparata, dotata di visione e capace di guardare al futuro. Un’Italia che non ha paura della competizione, sa affrontarla e vincerla grazie alla qualità del prodotto italiano e alla capacità creativa delle persone e delle imprese”. In una nota, il Cav ricorda come “Sergio Marchionne non ha soltanto salvato posti di lavoro in Italia, in una stagione di drammatici cambiamenti”, ma ha anche “dimostrato che nell’epoca della globalizzazione dall’Italia possono ancora nascere sfide imprenditoriali di livello mondiale. La sua è la biografia di un italiano che ha costruito il successo con le sue forze e il suo impegno, attraverso la difficile strada dell’emigrazione, senza mai rinnegare lo stretto legame con la sua patria, le sue origini familiari, il rapporto speciale con l’arma dei Carabinieri, alla quale apparteneva il padre, e dalla quale ereditò il senso della disciplina e del sacrificio”. Poi Berlusconi torna a ripetere che, come disse una volta in passato, “mi sarebbe piaciuto vederlo alla guida del nostro Paese. Lo penso ancora”