Luci d’Artista: il piano traffico così non va - Le Cronache
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Luci d’Artista: il piano traffico così non va

Il piano traffico proprio non va. Si parla di più di un’ora per attraversare il viadotto Gatto ed altrettanto tempo per raggiungere via Porto, il centro cittadino. Insomma, anche nel secondo sabato di Luci d’Artista la città è esplosa. Certo non c’era bisogno di un mago per immaginarlo. Non fosse altro che sono anni che la storia si ripete. Stesso periodo, stesso piano traffico (fallimentare).
Le navette, certo, possono servire, ma resta la difficoltà oggettiva a raggiungere lo stadio Arechi.
Dunque, esperimento quasi inutile se si considera che il blocco principale delle auto (autostrada e tangenziale compresa) avviene lungo le direttrici stradali d’ingresso della città.
Tra l’altro, in città mancherebbero posti auto. La chiusura dell’area nota come ex chiancarelle, oggi Piazza della Libertà, della privatizzazione del parcheggio di piazza XXIV Maggio (meglio nota come Piazza Malta) di certo non agevola lo scorrimento delle autovetture in ingresso. Ed in tutto questo non sono mancati i mezzi pesanti (ma il sabato non c’è il divieto?) che lungo il viadotto Gatto percorrevano tranquillamente la corsia per raggiungere l’autostrada. Alla fine è la somma che fa il totale. Alla quale si potrebbe aggiungere una scarsa presenza delle forze dell’ordine. Non è detto che l’evento Luci d’Artista, che attira numerosi visitatori, che giungono con i propri mezzi (anche perché i mezzi pubblici ormai sono un lusso per pochi), sia un problema unico demandato alla polizia municipale. In questi anni, nonostante le problematiche riscontrate, non si è mai pensato o voluto un tavolo interforze che coinvolga tutti gli organi preposti e presenti sul territorio. E non solo sotto il profilo della sicurezza. Perché in verità, qualche posto di blocco, arricchito dalla presenza scenografica dell’esercito, c’è quasi sempre, soprattutto nelle zone periferiche della città. Ma soprattutto sotto il profilo della viabilità e nei punti critici di ingresso e d’uscita. Per tutto il resto forse c’è la volontà di voler fare tutto e voler far fare tutto, senza pensare a monte i pro e contro. E come se si volesse aprire Gardaland nella zona della litoranea e non prevedere le infrastrutture complementari e strategiche. Ora il bivio: sperare che le Luci d’Artista si spengano presto o sperare che chi è preposto (primo tra tutti l’assessore Luca Cascone) studi un piano traffico decente.