Lotoro, è in campo con Cammarota: “Per Salerno un assessorato al lavoro” - Le Cronache
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Lotoro, è in campo con Cammarota: “Per Salerno un assessorato al lavoro”

Lotoro, è in campo con Cammarota: “Per Salerno un assessorato al lavoro”

di Erika Noschese

Un assessorato al lavoro e una clausola sociale per i giovani salernitani. La proposta arriva da Sonia Lotoro, commercialista di professione, candidata al consiglio comunale di Salerno nella civica La Nostra Libertà, con Antonio Cammarota candidato sindaco. Lotoro, commercialista, tributarista, titolare del Caf Cisal, sempre in campo a difesa del lavoro e dei giovani, scenderà in campo, in occasione della prossima tornata elettorale, accanto al presidente della commissione Trasparenza Cammarota che proverà a conquistare la fascia tricolore. Sonia, lei ha deciso di candidarsi al consiglio comunale con Antonio Cammarota sindaco… “Una scelta convinta, sia per l’indicazione civica delle tre liste di Cammarota, sia per il grande lavoro che La Nostra Libertà ha costruito in oltre quindici anni e che è sotto gli occhi di tutti. Siamo in campo per migliorare la nostra città”. Lei conosce bene il problema del lavoro giovanile per l’attività che svolge. Come va affrontato? “Guardi, sono centinaia le vicende legate alla mancanza di lavoro che ho avuto modo di trattare. Credo che dobbiamo adottare la clausola sociale, una particolare riserva di lavoro per i nostri giovani che versano in condizioni economiche di disagio, riservando una parte di quota mano d’opera per tutti coloro che vincono bandi, commesse, servizi, di interesse pubblico e moneta pubblica”. Questo è possibile per legge? “E’ possibile per legge entro certi limiti, tanto che moltissimi comuni attorno a noi lo praticano, cito solo alcuni della provincia quali Contursi Terme, Scafati, Cava de’ Tirreni, Nocera Inferiore e Superiore, Baronissi; e non si capisce perché non debba praticarlo anche il Comune di Salerno. Si tratterebbe di tutelare, appunto, i figli di questa città, ed è un dovere dell’amministrazione civica”. E se poi non accettano di lavorare? “Se non accettano di lavorare vuol dire che non meritavano di lavorare, e quindi rimangano a casa. Però le occasioni vanno date, poi se non ci si vuole alzar presto per guadagnarsi il pane, vuol dire che quel pane non si merita, ma non si può condannare un’intera generazione”. De Luca dice che chi percepisce il reddito di cittadinanza non ha interesse ad andare a lavorare … “A dire il vero, inadempiente è proprio il Comune di Salerno che avrebbe potuto e dovuto, proprio per la legge istitutiva del reddito di cittadinanza, regolare tutte quelle procedure che consentissero, ed anzi imponessero, ai percettori di reddito di cittadinanza, lavori socialmente utili. Questo non è stato fatto, quindi prima di predicare bene si pensi a non razzolare male”. Altri strumenti possibili? “Credo che il progetto de La Nostra Libertà con la Città del Mare e la Città del Talento, cioè rivitalizzare l’economia sulla bellezza e sul turismo, sia l’arma vincente. Anzi, l’unica possibile. Se muovi l’economia fai lavoro, è impensabile che una città come Salerno non abbia una gestione unitaria del problema lavoro giovanile” Manca una gestione del mondo del lavoro…. “Assolutamente. Un tempo a Salerno l’amministrazione conosceva l’assessorato al lavoro, indispensabile proprio per governare tutte queste situazioni che non possono essere affidate ramo per ramo, caso per caso, ma devono avere una regia unica, alta, capace di veder bene la città, le dinamiche lavorative e dare delle risposte con i meccanismi del reddito di cittadinanza, con appositi bandi per i giovani, con la clausola sociale ed altre misure di cui la città ha assolutamente bisogno.”