Lorenzo Forte: «I consulenti mentono, la bonifica è obbligatoria per legge» - Le Cronache
Salerno

Lorenzo Forte: «I consulenti mentono, la bonifica è obbligatoria per legge»

Lorenzo Forte: «I consulenti mentono, la bonifica è obbligatoria per legge»

di Andrea Pellegrino

«Danni ambientali maggiori in caso di chiusura incontrollata? E’ una bugia colossale». Lorenzo Forte, rappresentante del comitato Salute e Vita, parla di “controdeduzioni surreali”, riferendosi a quelle presentate dalla società Pisano nell’ambito del procedimento di Via. «I consulenti sono di parte e sono pagati dall’azienda – spiega Forte – quindi possono scrivere quello che vogliono. Alla fine sarà la Regione Campania a dover emettere ilprovvedimento». Ed in merito a ciò, incalza: «Siamo fuori tempo massimo e siamo pronti a diffidare gli uffici competenti. Il provvedimento di Via, che noi auspichiamo essere negativo, deve arrivare in tempi brevissimi, non si può più perdere tempo. Tutte queste manovre della famiglia Pisano, ed in ultimo queste ennesime controdeduzioni, altro non sono che un tentativo di mantenere la fabbrica aperta». Per ora, prosegue Forte, «rispediamo al mittente queste ultime e strane valutazioni, ricordando che non esiste chiusura incontrollata, in quanto la bonifica è prevista per legge. Tra l’altro, le Fonderie sono gestite da una spa che fa capo alla famiglia Pisano che ne risponde, in caso di fallimento, attraverso i beni personali. Ed il loro patrimonio dovrebbe essere abbastanza solido, a partire dai numerosi appartamenti che hanno a Salerno città. Quindi su questo aspetto possiamo essere tutti più tranquilli». Quanto all’inquinamento, dice ancora Lorenzo Forte: «Le relazioni dell’Arpac parlano chiaro. L’ultima, in particolare, evidenzia come il sequestro di 20 tonnellate di metalli abbia potenzialmente bloccato l’emissione di diossina. Ancora ricordo che durante la chiusura della fabbrica, disposta dalla Procura, abbiamo notato sostanziali miglioramenti della vivibilità nella zona, a partire dalla fauna. E’ giunto il tempo di mettere un punto e fermare questa paradossale vicenda, la Regione Campania prenda provvedimenti e chiuda l’impianto di Fratte».