«L’opera racchiude tutto lo spirito e la forza dell’enciclica pacem in terris» - Le Cronache
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«L’opera racchiude tutto lo spirito e la forza dell’enciclica pacem in terris»

«L’opera racchiude tutto lo spirito e la forza dell’enciclica pacem in terris»

di Giovambattista Rescigno

CASTEL SAN GIORGIO/ I maestri Vincenzo Avagliano (scultore) e Alfonso Vitale (pittore), stanno ultimando un opera a quattro mani, destinata all’esposizione all’interno della congrega Maria SS. Dell’ Immacolata a partire dal 25 novembre data di inizio della novena. L’opera prende il suo spunto dal Salmo 67 versetto 14 della Bibbia che recita: Mentre voi dormite tra gli ovili splendono d’argento le ali della colomba. Le sue piume di riflessi d’oro. L’opera finora rimasta senza titolo racchiude in se tutto lo spirito e la forza dell’Enciclica Pacem in Terris dell’11 Aprile 1963, di Sua Santità Giovanni XXIII. L’opera bidimensionale, in quanto la stessa è composta da parti dipinte e parti sovrapposte quali le colombe, le quali stanno a rappresentare la materializzazione sulla terra dell’ amore, poi la sua evoluzione verso lo spirito e la sacralità, l’opera come è giusta chiamarla, sarà esposta sull’altare maggiore alle spalle della statua dell’Immacolata Concezione, in modo da offrire all’occhio dei fedeli la visione della tridimensionalità, ovvero la Madonna che lascia il suo cielo e scende tra i fedeli, la sua materializzazione il superamento di tutte le barriere il passaggio dall’eterno al materiale e vice verso. I maestri Avagliano e Vitale, collaborano da anni, sin dalle prime loro esperienze da professori presso il liceo artistico di Melfi, poi le loro contemporanee, le loro personali in giro per tutto lo stivale li ha fatti conoscere in tutto il territorio dello stivale, le loro esposizioni sempre affollate da appassionati dell’arte e da eloquenti critici, ma tutto ciò sempre come singoli artisti, fin quando da circa tre anni hanno deciso di collaborare unendo all’unisono scultura e pittura, fondendo due arti diverse su un solo pannello i maestri ambiscono dire la nostra collaborazione e come la musica una sonata a quattro mani, ma diversamente dalla musica, non sono note, sono pennellate e colpi dolci di bulino, le sovrapposizioni di sculture a quadri, sono la realizzazione di anni di esperienza professionale una ricerca di fusione di due modi diversi di esprimere i sentimenti ed i momenti dell’animo umano, un modo diverso di esporsi alla critica degli esperti ed alla valutazione e giudizio del pubblico e degli amatori. Ritornando all’ opera realizzata e devoluta alla comunità sangiorgese, dai due artisti, sarà meticolosamente commentata in tutti i suoi dettagli, ai fedeli di Castel San Giorgio che la sera del 25 Novembre si recheranno alla sua esposizione dalla professoressa e critica d’arte Adelaide Trabucco. Il priore della congrega dell’Immacolata, Gennaro Cibelli, ha così commentato “Sono rimasto esterrefatto dell’opera realizzata dai maestri Avagliano e Vitale, conoscevo la bravura dei due maestri singolarmente, ma non credevo che gli stessi realizzassero un capolavoro del genere per la comunità dei fedeli di Castel San Giorgio in solo tre mesi, disegnare, dipingere e poi assemblare un lavoro su quattro pannelli diversi e comporne uno solo non è lavoro artistico da poco, non ci si può permettere nemmeno un colpo di pennello fuori posto. Sento il dovere di ringraziare questi due artisti a nome mio personale, dei confratelli della congrega e della cittadinanza intera di Castel San Giorgio per questa donazione che ci gratifica ed incita a realizzare anche quanto non si vede e non emerge con la nostra opera di confratelli che ci carica ancora di più ad operare per la nostra cittadina”.