Lo straordinario no degli infermieri - Le Cronache
Attualità sanità

Lo straordinario no degli infermieri

Lo straordinario no degli infermieri

Adriano Rescigno

E’ polemica al Ruggi d’Aragona dove gli infermieri contestano la riduzione del monte ore in strardinario. Nel mirino di infermieri ed operatori sanitari, che si dicono già pronti a manifestare, c’è la direttiva “in materia di superamento del limite annuo individuale di lavoro straordinario” che porta la firma del direttore amministrativo Oreste Florenzano. Attualmente il personale dell’azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona oltre al normale carico di lavoro devono sopperire ad una mancanza cronica di personale che si trascina da anni e posso provvedere alle cure dei degenti attraverso il monte ore in straordinario senza permettere l’implosione della stessa azienda che non sembra essere riconoscente, colpendo proprio chi ha egregiamente fronteggiato le emergenze estive e che adesso vede ridursi in busta paga la voce relativa allo straordinario. Si dicono “maltrattati” gli infermieri che ad oggi possono rimanere nelle corsie del Ruggi per quarantotto ore aggiuntive al mese, tetto massimo stabilito in una riunione della direzione strategica, quindi per un totale di 576 ore di straordinario annue, mentre la nuova direttiva voluta da Florenzano che risale allo scorso 6 dicembre, prevede la possibilità per lavorare aggiuntivamente per solo 180 ore annue in straordinario. Impossibile contenere il malumore, ed infatti, indiscrezioni dincano che per la giornata di mercoledì è stata indetta una riunione in direzione generale alla quale parteciperà anche Giuseppe Longo, il nuovo direttore generale, che dovrà prendere posizione sulla vicenda. Quello che più preoccupa i sanitari non è tanto la perdita delle ore di straordinario ma è il provvedere alle esigenze di reparto che attualmente, con sacrificio vengono portate a compimento alla luce di una conclamata mancanza di personale alla quale si sta cercando di porre fine attraverso appositi concorsi. Maggior rispetto chiedono dunque i dipendenti che proprio per non venire meno alla propria missione, ed al prestare cure agli allettati, in tanti, ancora devono chiedere periordi di ferie non godute relative agli anni 2015, 2016 e parte del 2017. C’è bisogno di rafforzare le unità operative dei vari reparti fanno sapere, non ridurre le ore di straordinario ai dipenti, che proprio grazie a quest’ultimo riscono a sopperire ad una mancanza di personale che va a colpire tutti i reparti ed i vari dipartimenti. Brutta gatta da pelare quindi per il direttore generale che a poche settimane dal suo insediamento già si trova a dover affrontare una criticità resa ancora più aspra, quasi dallo sconfinare nel conflitto da una direttiva definita da molti operatori sanitari come “sciagurata”. Adesso non resta che attendere mercoledì e l’esito di una riunione che si preannuncia infuocata e che stabilirà la nuova cronaca circa il Ruggi d’Aragona, di qui l’appello dei dipendenti a Giuseppe Longo nella speranza di una revoca delle richieste del direttore amministrativo.