Lo sbarco alleato in Musica - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Lo sbarco alleato in Musica

Lo sbarco alleato in Musica

Oggi, alle ore 21, ai templi di Paestum lo sbarco in musica affidato alla Big Band Swingtime diretta da Antonio Florio ospite del cartellone Musica ai Templi allestito da Gaetano Stella

Di GIULIA IANNONE

Ore 3,30 del 9 settembre 1943 scatta l’ora X dell’operazione Avalanche. La 36° Texas si riversa sul litorale di Paestum per fare da testa di ponte e, difendere lo sbarco della 45° e 56° divisione: con i soldati alleati, sull’Italia soffiò il vento del jazz. Il cartellone Musica ai Templi allestito da Gaetano Stella e organizzato dalla sua Animazione ’90 ha affidato l’evocazione di quei tempi, attraverso l’esecuzione della musica della swing craze, in quei luoghi ove settantaquattro anni fa sbarcarono gli alleati, letture di lettere di militari redatte alle vigilia dello sbarco e immagini storiche, alla Big band Swingtime, diretta dal M° Antonio Florio. “Il piatto forte della serata della serata che si svolgerà al fianco del Tempio di Nettuno a partire dalle ore 21, sarà, naturalmente, il portrait di Glenn Miller – rivela Olga Chieffi ideatrice della scaletta – musicista simbolo dello sbarco quanto il boogie, con il celebrato In The Mood, divenuto un vero e proprio inno della liberazione nel mondo, colonna sonora della fine della guerra e di un’epoca, e simbolo dell’inizio di un’altra era, quella della libertà. Ascolteremo Sun Valley Serenade e Moonlight Serenade, con quel loro inconfondibile suono ottenuto con l’impasto delle voci dei clarinetti e dei sassofoni, furono musiche che servirono a far capire agli europei che la guerra era veramente finita. Una scaletta quella di questa sera che esplorerà l’era delle Big Band e dei grandi solisti, a cominciare dall’impareggiabile Duke Ellington, che vedremo tratteggiato in pagine quali “It Don’t mean a Thing if ain’t got that Swing”, pezzo che ha dato appunto il nome a questo periodo, Mood Indigo, Caravan, Echoes of Harlem, Prelude to a kiss, un omaggio all’inimitabile suono del sax alto di Johnny Hodges. Un brano questo che eseguirà lo stesso conductor Antonio Florio, evocando il suono dell’alto sax di Ellington, del quale mio padre Berardino, scomparso proprio l’8 settembre di cinque anni fa, nascose qualche 45 giri tra i miei dischi di favole, per far conoscere subito i migliori interpreti di questo genere e del sassofono. Il programma continuerà con l’omaggio alla più amata delle “Donne” ellingtoniane, Sophisticated Lady, e ancora, incontreremo Count Basie di Splanky, il Randy Brooks di Harlem Nocturne, il clarinetto dal suono classico di Benny Goodman e la sua orchestra sulle note di Don’t be that Way e la potenza dell’orchestra di Chick Webb con Stompin’ at the Savoy, mentre per il gran finale, abbiamo pensato ad un brano altamente simbolico: Sing, sing, sing ! composto da Louis Prima nel 1936. E’ questa la pagina voluta da Benny Goodman per chiudere la scaletta dello storico concerto del 16 gennaio 1938 alla Carnagie Hall. Il jazz in quella data sbarcò nel tempio della musica classica, con un’orchestra composta da rappresentanti di tutte le minoranze che avevano fatto nascere questo genere, unitamente all’America. Bianchi, neri, ebrei, creoli, italiani, sud-americani, lanciarono uno dei primi inni di pace, aperto dall’evocazione dei tamburi d’Africa, nello storico a-solo di Gene Krupa, un umanissimo messaggio di pace che, ci giungerà dagli strumentisti della Big band Swingtime, che vedrà schierati ai sassofoni Giuseppe Plaitano (alto e clarinetto), Francesco Florio (alto), Umberto Aucone e Maurizio Saccone (sax tenore), Nicola Rando (sax baritono), alle trombe Giuseppe Fiscale, Mauro Seraponte, Nicola Coppola e Raffaele Improta, ai tromboni Alessandro Tedesco, Raffele Carotenuto, Umberto Vassallo, al pianoforte Antonio Perna, al doublebass Antonello Buonocore e alla batteria Domenico De Marco, con solista e conductor Antonio Florio, con loro nell’incanto del palcoscenico al fianco del tempio di Nettuno, la partecipazione speciale dei due direttori, Gaetano Stella e Gabriel Zuchtriegel, curatori delle letture”.

 

 

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