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ll prato sbarca in tavola

Oltre che usate come medicinali in momenti di carestia, le erbe spontanee sono state conosciute, raccolte e coltivate dall’uomo a uso alimentare, non a caso gli antichi avevano un rapporto con la natura molto diretto.
Pensato come un viaggio per i prati, il libro di Annalisa Malerba,” Erbe spontanee a tavola”, dove si parla di fitoalimurgia.
Fitoalimurgia, è un termine riferito ad antiche conoscenze e tradizioni, quelle appunto dell’uso alimentare delle erbe spontanee a tavola.
Amaranto, ortica, papavero, mazzetti di tarassaco, malva, raperonzolo, asparagi, menta, arrivano in cucina per riscoprire il piacere e le virtù di una cucina “selvatica” e benefica.
Vediamo alcune dei loro principi nutrizionali: la menta e l’amaranto sono ricche di ferro, contenuto tre volte più degli spinaci; l’ortica è ricca di calcio, l’erba cipollina e la parietaria sono dei potenti antiossidanti; la portulaca, la miglior fonte vegetale di omega-3.
Ma quando e dove raccoglierle?
La spesa in questo caso si fa lungo argini, prati selvatici e aree boschive, ma se si ha un rapporto di fiducia con il proprio fruttivendolo, potrà reperirle lui per voi.
Nel libro di Malerba, sono elencate numerose ricette per sperimentare la fitoalimurgia e tutte le indicazioni su come e dove trovare le erbe spontanee, per riconoscerle, raccoglierle nel modo giusto e le loro proprietà.
La stagione giusta è proprio quella autunnale, in quanto queste piante selvatiche godono dell’umidità atmosferica e delle piogge.
Non solo erbe però, perché se siete amanti dei colorati e profumati fiori, oltre che da ammirare, essi possono essere utilizzati in cucina per decorare e insaporire i vostri piatti.
Prendiamo alcuni esempi: la camomilla è utilizzata principalmente per farne degli infusi questi fiori hanno un sapore dolce e un buon profumo delicato., il garofalo usato per aromatizzare biscotti o muffin, la viola che dal sapore ricorda la menta., è ideale per gelati, gelatine e confetture, ma anche per insalate e bibite. I petali possono anche essere canditi.
Sono davvero numerosi, dal sapore dolce e intenso a quello pungente, acidulo o piccante.
Insomma la natura è grande e generosa, per questo va rispettata.
Buona ricerca!
di Letizia Giugliano