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L’ira di De Luca: «Usano i camorristi per ricattarci»

di Brigida Vicinanza
“In queste ore si stanno mettendo in piedi cose infami, al limite della barbarie. Noi andremo avanti a carro armato ma mettiamo in conto resistenze e sabotaggi, mettiamo nel conto persino operazioni come quella delle ultime ore, devono fare persino uso dei camorristi per ricattarci. Non perdete tempo. I miei concittadini di Salerno mi conoscono, se pensate di ricattarci non perdete il vostro tempo, andremo avanti senza cambiare di una virgola gli obiettivi che ci siamo dati”. Poche parole ma che arrivano dritte al punto. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, neanche stavolta le ha mandate a dire e proprio al termine del convegno con i medici odontoiatri di Salerno, il governatore si sbilancia in un commento tra le righe sull’inchiesta che coinvolge in questi giorni tutta la Regione ma soprattutto il figlio Roberto, l’assessore al Comune di Salerno. “Quando si toccano interessi consolidati, significa togliere dalle tasche di qualcuno decine di migliaia di euro e quando vai a fare delle riforme devi aspettarti i contraccolpi – ha continuato il presidente, elencando i punti clou degli obiettivi sulla sanità in Campania – noi andremo avanti a carro armato”. Obiettivi che spera di centrare entro la fine di questa estate. Parla ai medici, agli assistenti odontoiatrici, chiede di dare una mano per la continuità. Non fa a meno di fare riferimento alla sburocratizzazione e nemmeno al commissario straordinario della sanità, con un “ricordo finale” a Rosy Bindi, con la sua solita tagliente ironia: “Mi sono ricordato che due anni e mezzo fa, alla vigilia di un’altra campagna elettorale, il primo provvedimento legislativo portava il nome di una persona alla quale io sono molto affezionato, Rosaria Bindi che fece uscire un elenco dei cosiddetti impresentabili ed io ero in una posizione ad honorem. Questa lista è sparita. Ma non perdete tempo comunque, state sereni. Noi andremo avanti come un treno davvero. Non puoi fare questo lavoro se non sputi sangue, soprattutto se vuoi cambiare la faccia di questa Regione – ha dichiarato – ma dateci una mano, perché è meglio avere un governo amico”. In serata su Fb torna all’attacco: “Noi abbiamo stipulato da due anni un protocollo di legalita’ con l’Autorita’ anticorruzione a cui abbiamo affidato la vigilanza sugli atti amministrativi riguardanti il ciclo dei rifiuti e la rimozione delle ecoballe. Per il resto chi sbaglia, va a casa. Devo rinnovare per la centesima volta la mia sfida a Luigino Di Maio per un confronto, dove e come vuole, sugli argomenti che vuole. Spero che la smetta di fare il coniglio e di scappare. Da oggi in poi saremo noi a chiedere che siano accesi i riflettori su tutta questa vicenda sconcertante, sulla quale occorrera’ indagare a fondo, su ogni suo aspetto. Per adesso voglio rivolgere ai camorristi e chi li ingaggia, un mio messaggio sobrio e amichevole: vi faremo ringoiare tutto”.