Liceo Da Vinci: il preside sgombera gli studenti - Le Cronache
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Liceo Da Vinci: il preside sgombera gli studenti

Ennesimo braccio di ferro tra i giovani studenti e gli organi governativi e amministrativi provinciali, regionali e nazionali sugli scottanti temi dell’istruzione. Al liceo scientifico Da Vinci, ad avere la meglio, è stato però il dirigente scolastico che, nella serata di ieri, ha denunciato gli studenti e, coadiuvato dai docenti, ha fatto sgomberare l’istituto che era stato occupato dai ragazzi. Il preside del liceo scientifico salernitano si era detto sin da subito contrario alla forma di protesta messa in atto dagli alunni della sua scuola. La maggioranza dei professori si è astenuta dal dare un giudizio in merito.
“Ci battiamo per ottenere leggi regionali sul diritto allo studio più adeguate alle esigenze della scuola e degli studenti, ci battiamo per favorire la destinazione dei fondi nazionali alle scuole pubbliche e non private, ci battiamo per una commissione paritetica interna agli istituti che possa realmente mettere sullo stesso piano studenti e professori per il raggiungimento di interessi e obbiettivi comuni, ci battiamo per una scuola che possa favorire un sistema di insegnamento alternativo, frontale, partecipativo, che riesca a istruire superando i vecchi e fossilizzati metodi che ancora oggi vengono usati, ci battiamo perché la scuola e l’università non diventino luoghi dove si andranno a formare i futuri disoccupati del Paese, perché l’istruzione e la cultura sono il vero carburante di uno Stato” aveva detto Riccardo Rizzolo, rappresentate d’istituto dell’occupato liceo scientifico “Da Vinci”.
Per sensibilizzare i ragazzi sono stati organizzati, durante l’occupazione, corsi alternativi alle lezioni scolastiche riguardanti temi come l’attualità, lo stile, la fotografia, la dipendenza dalla droga, ma i gruppi che hanno riscontrato maggior successo e alta adesione da parte degli studenti sono stati il corso si rugby e di musica, tenuti rispettivamente da Francesco Pastore e Vincenzo Nanni e il corso di “scuola americana” tenuto da Tommaso Casolaro, studente di origine statunitensi, che ha tentato di coinvolgere i suoi compagni d’istituto mostrando il modello educativo usato nel “nuovo continente”.
Ma i sassolini dalle scarpe non cercano di toglierli solo gli studenti ma anche i professori che lamentano condizioni pessime della struttura e carenza di mezzi a loro disposizione. “Non condivido l’occupazione attuata dai ragazzi ma la rispetto perché mette in luce numerosi malcontenti accusati da chi nella scuola ci vive e ci lotta; chiedo conto agli organi provinciali e regionali di rendere partecipe l’intera comunità sulle modalità di spesa e di utilizzo dei fondi destinati alla scuola” dichiara Matteo De Cesare.
Si respira la stessa aria di protesta anche nei corridoi dei vicini di casa del liceo Da Vinci, i ragazzi dell’Itc “Genovesi” hanno occupato la struttura scolastica promuovendo corsi alternativi alle sospese lezioni quotidiane. I rappresentanti Gentile Salvatore, Giovanni Erbucci, Marco Donnabella e Mattia Granozio hanno deciso di aderire, e così i loro compagni di scuola, alle proteste che sono state organizzate in tutti gli altri istituti salernitani. Sorge però una domanda spontanea: quanti dei ragazzi aderenti alla protesta sono realmente a conoscenza dei motivi della stessa?
“Abbiamo tentato di promuovere una campagna di sensibilizzazione a 360°con tutti i mezzi di comunicazione a nostra disposizione, abbiamo riscontrato una sentita, reale e veritiera partecipazione da parte degli studenti; non neghiamo che tra loro ci siano alcuni che sfruttano le nostre iniziative per “bazzicare” liberamente, totalmente disinteressarti alle motivazione da noi esposte, ma un piccolo gruppo di cialtroni non può essere preso come modello per definire le nostre proteste “un modo per non far nulla” affermano i rappresentanti degli studenti del Da Vinci e del Genovesi.
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