Lega, Cantalamessa: «Puntiamo al 3% ma abbiamo detto no agli opportunisti» - Le Cronache
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Lega, Cantalamessa: «Puntiamo al 3% ma abbiamo detto no agli opportunisti»

Lega, Cantalamessa: «Puntiamo al 3% ma abbiamo detto no agli opportunisti»

Adriano Rescigno

Non è scattato nemmeno il verde e la coalizione a sostegno di Matteo Salvini già perder il pezzi. E’ il caso di Stefano De Luca, presidente del partito liberale italiano che prima si vede candidato nel collegio Campania 3 in corsa per la camera dei deputati mentre al momento della consegna il suo nome non c’è in lista. Chi parla di tradimento, chi di errore di trascrizione, altri ancora di problemi personali. A fare luce sul caso Gianluca Cantalamessa, coordinatore regionale della lega, candidato a sua volta alla camera dei deputati all’interno del collegio Salerno 1. «Ho sentito Stefano nella giornata di ieri e la sua mancata presenza all’interno della lista è riconducibile a questioni di opportunità personali dove ha preferito non rivivere il coinvolgimento attivo in questa avventura elettorale – ma nessun abbandono dell’ultimo momento nei confronti di Salvini premier quindi o dissidi interni, infatti come spiega lo stesso Cantalamessa – I rapporti sono ottimi e distesi».

Completare un lista della lega fino a qualche mese fa era un’utopia al Sud. E’ già questa una vittoria o si può puntare a risultati ancor più eclatanti?
«E’ riduttivo dire che tutti noi siamo contenti essere riusciti a presentare una squadra ovunque sia per l’uninominale che per il proporzionale che concorrerà sia per la camera che per il senato della Repubblica. Le nostre liste sono formate da una sintesi, una fusione del mondo politico e della società civile. Persone convinte e per bene. Abbiamo detto no a tanti opportunisti. Il nostro intento è quello di recuperare quanto di bello appartiene alla nostra tradizione. Siamo in fase di crescita e costruzione attraverso un mix di militanti ed esperienze amministrative consolidate, tutti pronti a sostenere i progetti per l’Italia e per i territori che più ci sono cari di Matteo Salvini».