Le dinamiche occupazionali nella filiera delle costruzioni: rapporto Ance - Le Cronache
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Le dinamiche occupazionali nella filiera delle costruzioni: rapporto Ance

Le dinamiche occupazionali  nella filiera delle costruzioni: rapporto Ance

Tra il 2008 ed il 2014 in Campania si è registrata una contrazione del 33% dei livelli occupazionali nel settore delle costruzioni: circa 7 punti percentuali in più rispetto alla media-Italia (-26,7%). Va, comunque, segnalato che nel 2014 la Campania è l’unica tra le regioni Obiettivo ad evidenziare indici occupazionali in crescita (IV trimestre 2014/IV trimestre 2013: +3,3%). Bisogna, inoltre, aggiungere che il calo nel periodo 2014/2008 accusato in Campania è, comunque, inferiore a quello verificatosi in Puglia (-38,2%) ed in Sicilia (-48,5%). Solo la Calabria risulta attestata ad un soglia intorno al -30% (-30,6%). In questo contesto, quindi, la Campania ha “contenuto” il depauperamento del parco occupati sotto la media Sud-Isole (-36%). I dati sono stati estrapolati dal Centro Studi Ance Salerno sulla base di un’elaborazione effettuata dal Centro Studi e dal Dipartimento Affari Economici di Ance nazionale (diffusa il 3 marzo scorso). Il boom dei lavoratori indipendenti. Se si effettua una comparazione trai i livelli occupazionali dei lavoratori dipendenti ed indipendenti, in Campania emerge con chiarezza – a differenza di Calabria, Puglia e Sicilia – la crescita della seconda tipologia di addetti: lavoratori muniti di partita Iva (IV trim. 2014/IV trim. 2008 +10,5%). Si tratta di una percentuale in campo totalmente opposto rispetto alla media-Italia (-12%). Colpisce – sottolineano gli analisti del Centro Studi Ance Salerno – che nelle altre regioni Obiettivo come la Calabria (-26,6%), la Puglia (-28,2%) e la Sicilia (-5%) le dinamiche relative ai lavoratori indipendenti siano tutte negative, come del resto conferma la media Sud-Isole (-6,7%). E’ da notare che nel periodo IV trim. 2014/IV trim. 2008 il trend occupazionale degli occupati dipendenti in Campania ha fatto segnare un -46,2% e che nel IV trimestre 2014 si è attestato al -3,5%. Questa dinamica è, comunque, ampiamente diffusa nei bacini territoriali delle regioni meridionali: la diminuzione dei lavoratori dipendenti nelle costruzioni è di molto superiore rispetto alle altre aree del Paese (media-Italia -34,6%). In ogni caso la punta più alta di percentuale negativa per i lavoratori dipendenti – tra le regioni Obiettivo (IV trim. 2014/IV trim. 2008) – è stata localizzata in Sicilia (-60,2%), segue la Campania (come già detto -46,2%), poi la Puglia (-41,6%) e la Calabria (-32,1%). Il quadro generale. Dal punto di vista più generale, “i segnali di ripresa dell’occupazione, seppur ancora deboli, che si sono manifestati nel corso del 2014 e nel mese di gennaio 2015 – chiarisce il report di Ance nazionale – non riguardano le costruzioni. Il settore nel 2014 ha perso 69.000 posti di lavoro (-4,4% rispetto al 2013) a fronte di un aumento di 88.000 addetti nell’intero sistema economico nazionale (+0,4%)”. E’ appena il caso di sottolineare che “dall’inizio della crisi – è scritto sempre nel report di Ance nazionale – le costruzioni hanno perso 529.000 occupati (-26,7%) che raggiungono circa 800.000 unità considerando anche i settori collegati”. Gli scenari delineati a livello di singole aree territoriali confermano che “la contrazione dell’occupazione ha coinvolto tutte le aree del paese ma è stata particolarmente intensa al Sud che, dall’inizio della crisi, ha visto ridursi di oltre un terzo (-36%) il numero di occupati nel settore, con punte che raggiungono il -48,5% in Sicilia e il -38,2% in Puglia. Nel Nord e al Centro le flessioni, pur sempre elevate, si sono attestate rispettivamente al -23,1% e al -20,1%. Le perdite occupazionali nelle costruzioni “sono largamente concentrate nelle posizioni alle dipendenze che si sono ridotte di circa 446.000 unità (-34,6%) a fronte di circa 83.000 lavoratori indipendenti in meno (-12%)”.