Le dieci “mosse” di Snichelotto per il rilancio del turismo - Le Cronache
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Le dieci “mosse” di Snichelotto per il rilancio del turismo

Le dieci “mosse” di Snichelotto per il rilancio del turismo

di Monica De Santis

Il rilancio del turismo in dieci mosse, o meglio in dieci idee, presentate in occasione della ventiquattresima edizione della BMT – Borsa Mediterranea del Turismo, da Luigi Snichelotto, Presidente “AssoMiMe – Associazione Mezzogiorno Italia Mediterraneo Europa”, ma anche il green pass e i vaccini, la pandemia e le restrizioni. Argomenti questi fondamentali per una ripresa e per la ripartenza di un comparto economico fondamentale come quello del turismo e dell’accoglienza. Dieci dunque i punti fondamentali per la re-start di un settore strategico per l’economia nazionale e del Mezzogiorno in particolare. E così si va dall’identificazione dei canali di flusso, ai servizi avanzati identificativi, ed ancora alla strategia dei servizi avanzati, passando per la personalizzazione on demand, all’accoglienza specializzata, al marketing e posizionamento di vendita, al costo standard in coerenza internazionale, alla durata del soggiorno e politica degli sconti, all’affidabilità e reputazione, fino ad arrivare alla formazione & dedizione (qualità, accoglienza e decoro). Per il il presidente Snichelotto “Il monitoraggio dei dati di settore e gli aspetti tecnici sono la base necessaria all’identificazione dello scenario contestuale, ma dobbiamo chiedaerci in termini di riflessione o strategici, cioè “filosofici”, da dove veniamo e dove siamo proiettati”. Di qui la necessità di una pianificazione a medio e lungo termine, che possa “stabilizzare e delineare” una crescita costante e progressiva del comparto tra i tre e i cinque anni, a partire da questa seconda parte del 2021: è un’intensa relazione sulle possibili prospettive future del turismo, verso un’articolazione più efficace del post-pandemia. “L’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo ci ha messo di fronte ad una serie di aspetti che ci stanno portando a ripensare alle prospettive del comparto turistico, – spiega Snichelotto, che negli anni ha ricoperto anche altri prestigiosi incarichi come quello di Presidente dell’Ente Bilaterale del Turismo Campano Napoli – Dobbiamo pensare ad un diverso e più efficace livellamento dei settori che costituiscono il flusso e l’offerta turistica nazionale, in una duplica connotazione: sia del mercato interno che rispetto alla concorrenza internazionale perché, chiunque si occupi di monitoraggio delle attività istituzionali, italiane ed europee, in particolare negli ultimi 15 mesi di emergenza Covid, si è reso conto che noi tutti ci stiamo fondendo nella grande Europa. Deleghiamo grande forza e grande gestione dei nostri territori all’Unione Europea, quindi, dovremmo essere più attenti a quello che ogni giorno accadde intorno a noi e nel nostro meraviglioso paese. Senza secondi fini, né politici né economici, senza polemiche, dobbiamo essere guardinghi, marcare il territorio e quanto accade nella politica e nei mercati internazionali: un’analisi pluralista e di ampia visione, per sviluppare una nostra idea, che dobbiamo manifestarla serenamente nell’ambito delle leggi, del corretto, ma in maniera molto incisiva”. Ecco perchè, secondo l’imprenditore e presidente dell’AssoMime, è importante ora più che mai una maggiore condivisione e partecipazione, promossa ed organizzata a tutti i livelli. Snichello affronta anche il tema del green pass, che tra pochi giorni sarà obbligatorio per chi vorrà assistere a manifestazioni o andare a cena in luoghi al chiuso oppure al bar oppure viaggiare… “Sicuramente le varie restrizioni sia nazionali che regionali non hanno prodotto grandi benefici al comparto turistico, c’è però da dire che se in parte il green pass potrebbe rappresentare un freno alla ripartenza turistica, dall’altro serve anche, almeno queste sono le premesse, a frenare la diffusione del virus e ad evitare ciò che in tanti stanno dicendo in questi ultimi giorni, ovvero la possibilità di un ritorno in zona gialla per alcune regioni, con tutto quello che ne consegue in termini di restrizioni. E tra queste regioni c’è anche la Campania. Ecco, questo va evitato. Bisogna lavorare sui vaccini, specie per quelle categorie che sono a contatto diretto con il pubblico e per il mondo della scuola. L’unica strada vera per una ripresa al momento è questa e non possiamo sprecarla”.