L’anima ha bisogno di Bellezza - Le Cronache
Spettacolo e Cultura Musica

L’anima ha bisogno di Bellezza

L’anima ha bisogno di Bellezza
I teatri, non hanno mai riaperto dalla prima chiusura, nonostante tutto l’impegno e il rispetto di ogni protocollo, oggi siamo ripiombati nel silenzio. Il silenzio è freddo. Il silenzio è doloroso. Il silenzio è la voce della morte
Di Francesco Ivan Ciampa
La mia prima idea, il mio primo pensiero, dopo l’ultimo decreto è stato quello di recarmi subito alla Galleria dell’Accademia.  La fortuna di essere a Firenze è stata una vera boccata d’ossigeno.  Perché proprio alla Galleria? Perché avevo l’esigenza, la sete e la fame di Michelangelo. E dei suoi “prigioni”. Non so perché la mente mi ha riportato proprio alle ultime creazioni del genio michelangiolesco, ma credo siano l’immagine emblematica di ciò che la nostra vita artistica sta vivendo. Le figure nella pietra compiono uno sforzo infinito, grandioso, enorme, come a liberarsi dalla pietra stessa per prendere vita. Ed è proprio lo status di ogni artista in questo momento. Si è come nel compimento di uno sforzo sovrumano per poter staccarsi dal “macigno” e abbracciarsi alla vita. La vita ha un bisogno infinito di Arte. La salute è la prima cosa, lo sappiamo, ma non solo quella del corpo. Allo stesso livello c’è quella dell’anima. Senza arte ci si impoverisce, ci si dimentica di essere – umani. Da sempre, fin dalla culla della nostra civiltà, il teatro ha sempre avuto un posto primario nella società ed è fondamentale che continui sempre ad averlo, perché salva l’uomo dalla sua stessa natura. Il buon padre Dante ci ricorda: “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. Mi auguro che chi governa possa realmente rendersi conto che in questo momento, la chiusura dei teatri, è la morte della coscienza civile, è la morte della speranza di rinascere. E sia ben chiaro, non sono stati chiusi i teatri, perché se ci pensate bene, i teatri, non hanno mai riaperto dalla prima chiusura. E nonostante tutto l’impegno e il rispetto di ogni protocollo, oggi siamo ripiombati nel silenzio. Il silenzio è freddo. Il silenzio è doloroso.Il silenzio è la voce della morte . E noi artisti, con i suoni, con i colori, con i gesti, cerchiamo di dare vita