La Salerno brutta e pessima di Andrea Bacchetti - Le Cronache
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La Salerno brutta e pessima di Andrea Bacchetti

La Salerno brutta e pessima di Andrea Bacchetti

Il pianista genovese che fu ospite nel 2016 nella X edizione di Piano Solo Festival, ha denigrato gratuitamente la nostra città

Di Olga Chieffi

Il lunedì va in onda in tarda serata Tiki-Taka, La Repubblica nel Pallone, il variopinto circo di Piero Chiambretti. C’è chi vi assiste per godere degli angeli, delle dee del pallone, delle chilometriche gambe delle opinioniste e influencer, quanti si divertono ai siparietti di Auriemma e Cruciani, qualcuno, come me, per vicinanza ai colori granata del Toro, squadra  dello stesso conduttore, che vede fissi in studio Ciccio Graziani e Pasquale Bruno. Quest’ anno al pianoforte abbiamo ritrovato Andrea Bacchetti, pianista genovese, una vecchia conoscenza, al quale nella X edizione del Piano Solo Festival fu affidata una serata particolare, in cui sarebbero stati celebrati quarant’anni della scomparsa del poeta Alfonso Gatto, unitamente alla giornata dedicata alla donna, un omaggio al verso del poeta che supera e brucia ogni residuo tecnico, portando alla sua fermezza come a un punto di evidenza lontano e nitido, all’orizzonte,  attraverso le note del Johann Sebastian Bach delle Suites Inglesi e Francesi e del Concerto Italiano, un Improvviso di Franz Schubert e il Mozart del Rondò in Re maggiore KV 485 e della Sonata KV333. Lunedì sera, l’attacco gratuito a Salerno, dopo la richiesta, da parte di Piero Chiambretti, di eseguire l’inno della Salernitana, per una dedica a Davide Nicola, che aveva pareggiato con il Milan. “Salerno è la città più brutta d’Italia – ha esclamato Andrea Bacchetti – l’ho già detto e lo ripeto. Ho suonato una volta a Salerno. Salerno è pessima”. Sappiamo che Bacchetti simpatizza per il Milan, possiamo pensare anche che esistano  testi pre-confezionati per gli ospiti di Tiki-Taka, ma il pianista che abbiamo ieri mattina raggiunto sui social ci ha risposto che “Tutto è fatto ad arte…..non ho tempo per queste sciocchezze – e infine – C’è libertà di parola in Italia? A un normale cittadino può non piacere un posto?”. Crediamo che in quella giornata trascorsa a Salerno sei anni fa, non abbia potuto “vivere” la nostra città. Ha conosciuto la città storica, si è aggirato tra Palazzo di Città, dove ha suonato, nel Salone dei Marmi e la Salerno Longobarda dove ha soggiornato. Quindi, il nostro personale invito a ritornare per fargli cambiare il giudizio o permettergli di argomentare l’epiteto negativo. Attenzione, però, a Salerno, le due “piazze” principali, musicale e calcistica sono molto critiche, severe e tecniche e i commenti dopo la “cacciata” a Tiki-Taka su Salerno, sui social sono piovute, anche sulla performance del concerto del marzo 2016 “ lo ricordo bene – scrive Mario Fresa – Partecipò al Festival PianoSolo e fu molto applaudito dal pubblico salernitano. Eseguì con una certa perizia tecnica alcune Suites inglesi e francesi bachiane; ma cancellò tutti i ritornelli (mancanza grave: è necessario eseguirli, aggiungendo anche qualche abbellimento. Li cancellava anche Gould, d’accordo, ma è preferibile evitare qualsiasi tipo di paragone…). È un pianista sopravvalutato (si ascolti, ad esempio, il suo Mozart: grigio, scolastico, noiosissimo) ed è, a giudicare da questa sua infelice sparata, un individuo irrispettoso, irriconoscente e non molto intelligente. Chissà quando capirà che Chiambretti lo invita alla sua trasmissione solo per sfotterlo sonoramente”. Non riportiamo i commenti dei tifosi sarebbe ulteriormente “Sparare sul pianista”, il quale pare voglia dire per forza la sua per intrattenere il pubblico in questo saloon calcistico, tra chiacchiericcio e situazioni “leggere” dove le differenze di opinioni degenerano quasi in vere e proprie risse, ma dove stavolta il presuntuoso e saccente pianista,  senza esporre il famoso cartello, rischia davvero di essere coinvolto in una sparatoria di insulti e risate.