La musica del Moody Quartet - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

La musica del Moody Quartet

La musica del Moody Quartet

Questa sera, alle ore 20, nella Basilica concattedrale di Santa Maria della Pace Campagna inaugura la serie dei concerti per salutare il nuovo anno

 Di OLGA CHIEFFI

 Campagna saluterà il 2016 e donerà gli auspici per il Nuovo Anno, con la musica di un quintetto di musiciste, il Moody Quartet, composto dalla flautista Chiara Palmieri, con Valentina Palmieri al violino, Selene Cantarella alla viola e Sharon Viola al cello. La formazione nata tra le mura del conservatorio “G.Martucci” di Salerno, gioca col suo nome, Moody sta per lunatico e il programma non tralascerà alcun genere musicale. Due le ospiti di questa serata, che si svolgerà nella Basilica Concattedrale di Santa Maria della pace, con inizio alle ore 20, il soprano Maria Infranzi e la voce narrante di Serena Tenza. Programma inaugurato dal giovane Wolfgang Amadeus Mozart della serenata n°13 “Eine Kleine Nachtmusik” in Sol maggiore K525, l’esempio più luminoso e celebre di musica per feste all’aperto. Si procederà con il primo tempo del Quartetto n°1 op.23 di Giovanni Paisiello per flauto ed archi dal tono piacevole e brillante, intriso di quel lirismo all’italiana, alla “napoletana” saprà porre in luce la pupilla del magistero di Domenico Giordano, Chiara Palmieri. Seguirà un portrait di Ennio Morricone, che verrà inaugurato dal Gabriel’s oboe da Mission, tema sfruttatissimo che grazie alla conversione di De Niro può finalmente scorrere senza paura, con gli archi a rivelare un incastro di ritmi, solo apparentemente semplici per proseguire con il Playing Love da La leggenda del pianista sull’Oceano, il Love Theme di Nuovo Cinema Paradiso, dalla emozionante vena nostalgica, per chiudere con Once upon a time in the West, in cui la musica leggera americana tradizionale è riletta in chiave moderna con effetti ambientali di forte incidenza drammatica. In scena, poi, il soprano Maria Infranzi, che interpretrà la semplice aria di Lauretta dal Gianni Schicchi di Puccini, “Oh mio babbino caro”. Seconda parte del programma interamente dedicato ai classici natalizi, dall’ invito ad un mondo migliore di Imagine di John Lennon a “Oh Happy Day”, dalla più antica carol “We Wish You a Merry Christmas” a “Jingle Bells”, l’immancabile valzer col suo girare in tondo, con le sue ebbrezze veloci, con il suo magico distendersi nella felicità più immediata, rappresentante lo scintillio di un momento di magia, di abiti svolazzanti e di divise che non avevano più nulla di marziale. fra paesi fantastici di ipotetiche Balcanie e crociere mentali in Orienti da cartolina o sulle onde del Bel Danubio blu, il secondo inno austriaco, firmato da Strauss, sino al perlage del “Libiam nei lieti calici” dalla Traviata di Giuseppe Verdi, col quale le ragazze offriranno un talismano di colorate ebbrezze ed emozioni per un felice 2017.