La giustizia incontra l'Arte - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

La giustizia incontra l’Arte

La giustizia incontra l’Arte

 

Presentati ieri mattina il cartellone di concerti, mostre e conversazioni promosso dalle istituzioni civili ed ecclesiastiche di Salerno con la collaborazione del Conservatorio “G.Martucci” e della Biennale di Arte Contemporanea cittadina

Di OLGA CHIEFFI

Ieri mattina, presso il Palazzo Arcivescovile di Salerno, l’arcivescovo metropolita di Salerno-Campagna-Acerno S.E. Mons. Luigi Moretti, unitamente al prefetto di Salerno S.E. Salvatore Malfi, al direttore del Conservatorio “G.Martucci” Imma Battista e al procuratore della Repubblica Corrado Lembo, ha presentato un cartellone che ci accompagnerà in un particolare percorso, dall’11 marzo al 15 giugno, ispirato a “L’arte della Giustizia”. Sei concerti, sei mostre, sei conversazioni sui grandi temi della Legalità e della Giustizia che vedranno coinvolti l’Arcidiocesi, il Conservatorio di Musica “Giuseppe Martucci”, la Prefettura di Salerno e la Procura della Repubblica di Salerno, insieme alla collaborazione della Biennale di Arte Contemporanea di Salerno, I.U.D.A.V., Liceo Classico Tasso e il Liceo Linguistico Alfano I di Salerno. La Donna, lo Stalking, i Minori, l’Immigrazione, l’Ecosostenibilità ambientale e l’Incontro dell’uomo con Dio, saranno le tematiche affrontate. I concerti e gli appuntamenti con ingresso libero saranno abbinati a una raccolta fondi, con libere offerte, per finanziare un progetto di solidarietà sociale della Protezione Civile in favore delle popolazioni del centro Italia colpite dal sisma nel 2016. Serviranno in particolare a finanziare l’allestimento del sistema informatico del comune di Cittareale in provincia di Rieti, luogo natale dell’Arcivescovo Moretti. Il bisogno di giustizia che c’è, ma ad essere in crisi è il modo di affrontarlo. Il prefetto ne ha indicato la ricetta attraverso un’accoglienza in cui vengano rispettati i valori di tutti e attraverso cui vengano trasferiti i nostri, per mezzo di una vitalità reale che può avvenire anche attraverso questo percorso d’arte. Sulla stessa corda ha continuato il Procuratore Corrado Lembo che si ritroverà a conversare sull’ambiente. “Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, / perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, / perché troveranno misericordia. Mt 5,6-7 ) . Prima il nostro procuratore credeva che la giustizia fosse l’espressione più alta della legalità, praticamente una scienza. Dopo aver riflettuto sul discorso delle Beatitudini del nostro Matteo, è divenuto qualcosa di più alto, qualcosa che non si raggiunge, ma a cui si può tendere, come l’arte, che è intuizione, sentimento, felicità e bellezza. “Come conciliare, il dovere di solidarietà con l’impossibilità oggettiva di “accogliere tutta la miseria del mondo”? È evidente che nessuno è così onnipotente da poter “accogliere tutta la miseria del mondo”. Però possiamo tutti fare uno sforzo di elaborazione e di ricerca per rivedere criteri e politiche sociali affinché siano in grado di dare giustizia in questa nuova condizione; affinché siano attente ai contesti e alle reali capacità delle persone. Lo scopo è difendere la vita democratica in una realtà che è comunque multietnica. Le parole della prof.ssa Carmela Santarcangelo dalla sala ci hanno ricordato la lettera di Wojtyla agli artisti “La società, ha bisogno di artisti, come ha bisogno di scienziati, di tecnici, di lavoratori, di professionisti, di testimoni della fede, di maestri, di padri e di madri, che garantiscano la crescita della persona e lo sviluppo della comunità attraverso quell’altissima forma di arte che è “l’arte educativa”. Proprio mentre obbediscono al loro estro, nella realizzazione di opere veramente valide e belle, essi non solo arricchiscono il patrimonio culturale di ciascuna nazione e dell’intera umanità, ma rendono anche un servizio sociale qualificato a vantaggio del bene comune. La differente vocazione di ogni artista, mentre determina l’ambito del suo servizio, indica i compiti che deve assumersi, il duro lavoro a cui deve sottostare, la responsabilità che deve affrontare”. Sei i concerti legati a sei mostre firmate da Olga Marciano, con sei incontri che andranno a riflettere sul tema della giornata: si partirà con Amata l’11 marzo nel palazzo arcivescovile alle ore 18, con il vernissage della mostra e incontro e concerto che presenterà le diverse eroine del melodramma. Il 16 marzo Ombre, violenza di genere e stalking con concerto dedicato ancora alla voce e alle arie d’opera, il 6 aprile ci si sposterà nell’auditorium del Liceo Tasso con “Voglio crescere”, dedicata ai temi dei minori, con la partecipazione del Sanità Ensemble di Paolo Acunzo. L’11 maggio nell’atrio del Museo Diocesano di Salerno Aylan, serata dedicata all’immigrazione con inizio alle ore 19 e la coralità della passione popolare del Miserere, curato da Carlo Faiello, a seguire il 25 maggio, Ecosonus con alle 20 concerto di World music con Carlo Lomanto, Sandro Deidda e il gruppo di percussioni World ensemble di Paolo Cimmino. Gran finale il 15 giugno in duomo, “Al cospetto di Dio”, sul tema giustizia divina e giustizia terrena”, con l’esecuzione di due oratori di Giacomo Carissimi, Jephte e Iudicium Salomonis, affidati alla direzione di Massimiliano Carlini.