La fontana di Sant’Andrea ritorna alla luce Il restauro e l’impiantistica nuova - Le Cronache
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La fontana di Sant’Andrea ritorna alla luce Il restauro e l’impiantistica nuova

La fontana di Sant’Andrea ritorna alla luce Il restauro e l’impiantistica nuova

di f.d.n.

Da domani si potrà di nuovo ammirare la fontana monumentale di Sant’Andrea, uno dei simboli di Amalfi insieme al Duomo, finalmente nel suo rinnovato splendore. Alle 17,30, il complesso artistico posizionato nel versante meridionale della piazza Duomo, dopo un attento restauro promosso e finanziato dall’Amministrazione Comunale di Amalfi, guidata dal sindaco Daniele Milano, e curato dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Salerno ed Avellino, verrà restituita agli amalfitani e al pubblico numeroso di visitatori che ogni anno affolla la storica repubblica marinara. Il progetto di restauro è stato presentato ieri mattina presso la sede della Soprintendeza di Salerno, dal sindaco di Amalfi Daniele Milano, dall’assessore alla cultura Enza Cobalto e dalla storica dell’arte Lina Sabino alla quale era stata affidata la direzione scientifica del restauro. Il primo cittadino Daniele Milano è intervenuto ieri mattina sul lavoro svolto sul monumento artistico: «Restituiamo alla città un monumento non soltanto ripulito dalle incrostazioni del tempo ma anche valorizzato da un nuovo impianto di illuminazione che esalta i singoli elementi marmorei della fontana. Elementi appartenenti ad epoche, fatture e simbolismi tra di loro molto diversi provenienti da antiche tradizioni, culto di fede e la vocazione marinara propria della città di Amalfi». L’intervento prevedeva inizialmente il solo intervento conservativo ed estetico ma è stato esteso anche all’impiantistica interna al monumento. Questo perché, in corso d’opera, è stato rilevato come le grosse disconnessioni tra le lastre marmoree che cingono la fontana fossero causa della fuoriuscita di acqua lungo il perimetro. Ne è scaturito un parziale smontaggio a seguito del quale si è potuto constatare che il vetusto impianto idrico doveva essere sostituito con sistemi moderni e più consoni a garantire la salute pubblica e a salvaguardare la conservazione della materia scultorea.