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La droga era “giochi” e “giocattoli”

di Pina Ferro
Giochi e giocattoli, erano questi i nomi che utilizzavano per indicare lo stupefacente. Il linguaggio criptico non è servito ad evitare l’arresto di un cittadino straniero. Altri due sono ricercati per lo stesso reato. I tre rifornivano gli abituali assuntori di Palinuro. Il blitz è stcattato all’alba di ieri mattina da parte dei carabinieri della compagnia di Sapri, supportati dal Nucleo Cinofili di Sarno. I militari hanno eseguito una misura cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vallo della Lucania – nei confronti di M.S. 39 anni di origini marocchine residente a Centola, ritenuto responsabile di “detenzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti”. Insieme a quella eseguita, altre due misure cautelari sono state emesse per un rumeno e un gambiano che sono al momento ricercati in ambito internazionale in quanto non più su suolo italiano. I provvedimenti scaturiscono da un’indagine svolta con il supporto di attività tecniche e riscontri sul territorio, condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia di Sapri, avviata nel novembre 2017, che ha permesso di individuare soggetti dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti, del tipo marijuana e hashish, operativi nella città di Palinuro, con frequenti rifornimenti che effettuavano direttamente nell’hinterland salernitano. In particolare, l’attività investigativa ha consentito di accertare la rete di “pusher”, tutti stranieri residenti in Italia, uno di questi, all’epoca dei fatti, era ospite presso il centro accoglienza Oasi di Palinuro. “Giochi” e “giocattoli” erano i termini utilizzati dai pusher per riferirsi allo stupefacente in maniera criptica. Grazie ai puntuali riscontri sul territorio, si è potuta dare una chiave di lettura diversa ai dialoghi intercettati. Nel corso dell’attività investigativa sono stati sequestrati un totale di 154 grammi di marijuana, 110 grammi di hashish e 700 euro circa in contanti. L’uomo arrestato è stato condotto presso il carcere di Vallo della Lucania, mentre per gli altri due verrà emesso un mandato di arresto europeo.